Senigallia, luglio – agosto 2018: Paci alla Galleria Spazio Arte �

in Arte

 

Prorogata la mostra allo SpazioArte di Fulvio Paci

Ѐ stata prorogata finoall’8 agosto  2018 la mostra antologica di Fulvio Paci, allestita presso lo “SpazioArte” della Fondazione A.R.C.A. (via F.lli Bandiera, 29) dove sono esposti dodici incisioni e acrilici.

la plastica  che diventa decorazione e prende una certa forma. Alcuni quadri in mostra  allo SpazioArte ( 40x 40 –  50x 50) sono stati realizzati su tele gallery, ossia senza cornice.

Le dodici incisioni esposte sono il risultato di un lavoro che ha sviluppato dopo aver frequentato laboratori di incisione dal ’65. Fulvio Paci ha voluto portare a Senigallia alcune incisioni del 1973 che sono state realizzate per il premio di pittura a Sassoferrato. La produzione incisoria  – da quanto detto dal pittore  – si appoggia a stampatori sia di acquaforte, sia di acquatinta. “Uso molto il colore…e vedo il colore – dice Paci – sono un appassionato dell’acrilico: rosso,  viola e azzurro”. Il Palazzo ducale di Urbino e alcuni scorci della città ducale appartengono al suo ritorno in Urbino:  gli amanti che sono attorno alla città.

Il cavallo, che piace molto al pittore, perché simboleggia la docilità poiché è stato al servizio dell’uomo, rappresentato sullo sfondo di Urbino, diventa un’immagine molto amata dal pittore. Essa è riprodotta molte volte e unisce due momenti importanti la nostalgia e la passione per il lavoro.  Quindi, il dipinto “Gli amanti sulla vecchia Urbino” sintetizza la poetica di Fulvio Paci.

Le dodici incisioni, che vanno dal 1973 al 2002,  hanno per lo più soggetti figurativi:  “Sole e amanti” e “Amanti e cavallo” e il periodo con gli “Amanti e cavallo a Urbino” dove appunto viene rappresentata la cittàsullo sfondo così come in “Eco di Ricordi”. La tecnica calcografica è in acquaforte-acquatinta a colori piuttosto che in bianco e nero, perchérispecchia meglio il mio modo di sentire e il mondo pittorico degli acrilici”.

La  tecnica Fulvio Paci si basa esclusivamente sull’uso del colore acrilico e sabbia con l’aggiunta di diversi materiali quali plastiche di varie forme, cartoni ondulati, pezzi di legno, sassi, conchiglie, cordicelle e altro che man mano è incollati e poi colorato sulla tela o su delle tavole di legno in formati che variano da cm 40X40 a cm 100X100. La tematica, ora, è di un genere astratto sia per quanto concerne il risultato pittorico sia per i titoli delle opere poiché devono rappresentare sensazioni profonde e sentimenti intimi.

Andrea Carnevali

Paci alla Galleria Spazio Arte di Senigallia

Fulvio Paci è un incisore che viene dal laboratorio di Pietro Sanchini, uno dei maestri della Scuola del Libro di Urbino. Anche Dante Panni è stato docente di disegno di Paci a Urbino.  Come molti artisti urbinati si dedica alla stamperia d’arte (le  officine di Luigi Corsini e di Giovanni Galli emigrati a Bergamo e Brescia). Anche lui va in Lombardia dove si dedica anche alla pittura: era il suo desiderio di conoscere il mondo industrializzato e di ritrovarsi nell’Europa, almeno fino al Duemila. Poi, è rientrato a Urbino ed ha assunto il ruolo di personaggio della città convinto della sua cittadinanza sociale e disponibile all’associazionismo. Ha frequentato la Scuola del Libro nell’epoca aurea dei grandi incisori, anni cinquanta-sessanta con Carnevali, Castellani, Franci, Ceci, Battistoni, Bruscaglia, Bompadre, Piacesi. Gli entusiasmi erano visibili, l’incisore era prima di tutto un torcoliere, uno stampatore, un intellettuale: Urbino era una città speciale, che plasmava il costume d’arte di qualità, dove avevano studiato anche Giorgio Ciacci, Francesco Gabriele, Fiorella Diamantini, Aroldo Governatori, Cristina Bartolini, Stefano Schiavoni. Nella mostra di Senigallia, Paci presenta una ventina di opere per dare il senso del suo lavoro artistico.  Innanzitutto le incisioni, del 1973 di una cartella d’arte con tre opere, “Sole e amanti”, con una mia nota ed un racconto di Fabio Ciceroni nelle Edizioni di “Arte Nuova Oggi” di Armando Ginesi;  negli anni successivi la serie di “Amanti e cavallo” introdotta dal critico Mauro Corradini,  di un certo impegno le acqueforti-acquetinte di “Cavalli e amnati a Urbino”, nel 2000. Contemporaneamente l’attività pittorica procede nella ricerca in dialogo con l’incisione: i temi sono vicini ma la scelta dell’acrilico e delle sabbie diventa decisiva: dal figurativo Paci procede verso l’espressionismo astratto che lo caratterizza sempre più e raccoglie stimoli e sollecitazioni dell’ecologia: la pittura diventa materica e muove verso l’astrazione, al punto che dopo la serie dei muri degli anni 2015 ora è preso da un’onda di riflessioni sugli eventi prossimi con colori sfumati, un impianto cromatico di partecipazione, la tensione verso la vita che continua e che pone tanti interrogativi quotidiani.

Gastone Mosci

 

La Fondazione A.R.C.A. ha organizzato un laboratorio di pittura, il prossimo 5 agosto,  dal titolo “Palazzo incantato”, condotto dalla pittrice Cristina Messora, per approfondire i soggetti e la tecnica pittorica dell’artista Urbinate. L’incontro con i bambini è presso la Biblioteca speciale della fondazione, alle ore 21.30. Per quanti siano interessati all’attività didattica, si consiglia di pronatore in anticipo cell.328.6214037  tel. 071 0975279.

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Orari d’apertura:

Lunedì chiuso 

Martedì 16-20

Mercoledì 9:30 -12:30

Giovedì 16:00 – 20:00

Venerdì e Sabato 9:30 -12:30 -10-20 – 20:45 -23:00

Per fissare un appuntamento in altro giorno della settimana telefonare al numero: 328.6214037 071 0975279