La storia di Monia Andreani è quella di una donna brillante e fuori dal comune, così come l’hanno ricordata si suoi studenti col grande striscione affisso fuori dalla sua e loro università, “meravigliosa anima libera”.
Ricercatrice per alcuni anni in Filosofia Politica presso l’Università per Stranieri di Perugia ed ivi Docente in Diritti Umani, è stata anche docente di Bioetica presso l’Università degli Studi di Urbino.
La sua ricerca filosofica ha inizialmente abbracciato il pensiero francese contemporaneo e la filosofia delle differenza, con “Quando la differenza conta. Democrazia, multiculturalismo e questioni di genere”, e “Coltivare la differenza” (con Alessandra Vincenti) ha contribuito al pensiero femminista italiano in questo campo.
La sua ricerca è poi sfociata in pubblicazioni su vulnerabilità e cura, a partire da “La bioetica con i caregiver. Alleanza terapeutica e qualità della vita” (2015), un progetto sperimentale di bioetica svolto partendo dallo studio della relazione tra pazienti, caregiver, famiglie. Il lavoro è proseguito in ambito pediatrico con un progetto che ha coinvolto caregiver e piccoli pazienti considerati inguaribili. Con “Questioni etiche nel caregiving. Contesto biopolitico e relazione di cura” (2016), ed ha dato il via ad una attività di formazione e divulgazione.
Monia Andreani ha svolto una intensa attività di divulgazione del suo pensiero filosofico. Oltre ad interventi a convegni ed iniziative politiche, ha svolto attività divulgativa per Popsophia, festival del contemporaneo sin dagli esordi di questo festival sulla scena culturale italiana.
Monia è stata inoltre attivista per i diritti LGBT e contro l’omofobia (da lei stessa subita), collaboratrice del nostro blog di cultura femminista Femminismi e componente della segreteria nazionale di Alternativa libertaria-FdCA.
La sua spinta libertaria la avvicina al suo concittadino Aldo Capitini, fondatore della Marcia per la pace Perugia – Assisi, nella convinzione che la trasformazione della società debba essere non-violenta e possa accomunare persone di differente classe sociale e credo.
Monia ha affrontato i temi della differenza e della vulnerabilità, portando riflessioni originali sula scena filosofica italiana; con “Twilight. Filosofia della vulnerabilità” (2011) ha esaminato il tema della vulnerabilità umana con un viaggio nel mondo adolescenziale dell’omonima saga. Con Peppa Pig e la filosofia (2015) si è dedicata all’indagine sulla differenza di genere e la genitorialità. Con “Biologico, collettivo, solidale. Dalla filiera agricola alle azioni mutualistiche” (2016), giunto alla terza edizione, ha rinnovato il pensiero ecologista anarchico e libertario sulla possibilità di forme organizzative orizzontali nel mondo del lavoro e nella società. E’ di prossima pubblicazione per Franco Angeli il volume “Rifugiati nella rete” sulla Rete vulnerabili del Comune di Milano, volume da lei ideato e coordinato.
Monia se n’è andata improvvisamente il 27 maggio 2018 all’età di 45 anni a causa di aneurisma cerebrale. E’ stata celebrata, tra gli altri/e, dalle sue care amiche la filosofa Rada Ivekovic (con la quale aveva collaborato per “Sconfinare, Differenze di genere e di culture nell’Europa di oggi” (2012) la scrittrice Lucia Tancredi e la filosofa Lucrezia Ercoli.
La ricordiamo anche tutt* noi, oggi, e per sempre.