Lanfranco Bertolini II
Lanfranco Bertolini

Ricordare Lanfranco Bertolini. Lutto a Senigallia, Gubbio e Fano

in Costume

Ricordare Lanfranco Bertolini. Lutto a Senigallia, Gubbio e Fano

Lanfranco Bertolini 

 

Il prof. Lanfranco Bertolini è un testimone della scuola: un docente che amava i ragazzi e la cultura letteraria, uno scrittore che sapeva interpretare l’attualità di un poeta come Leopardi e la didattica intelligente della comunicazione creativa. Soprattutto sapeva legare il contesto scuola – con la disinvoltura del preside entusiasta – alla vita della città, la Senigallia laboriosa e intraprendente, con il suo impegno politico e civile, e la predilezione per l’urbanistica. Aveva idee ed era sempre intento a comunicarle, con la passione dei Maritain e dei Mounier, di una spiritualità e complessità non silenziosa. Quando è giunto a Senigallia ha incontrato a scuola, all’Istituto Tecnico Corinaldesi, Fabio Ciceroni, e dal primo momento il loro dialogo non si è mai raffreddato. Lo conoscevo dagli anni della rivista “Il Leopardi”, che Valerio Volpini dirigeva, e cominciò allora per noi, fra Urbino Fano e Senigallia, un riscontro non rinviabile sui temi della cultura e della politica. Oggi potremmo dire della verità della vita. Era di Gubbio e amava la sua città, i suoi vicoli, con la stessa tensione, umile e insieme sicura, di un poeta senigalliese-eugubino come Umberto Marvardi. Un uomo del Ducato.

Gastone Mosci

 

Circolo di Iniziativa Culturale
Rivista “Sestante”
Palazzo Mastai, Senigallia

Senigallia. La “scaletta operativa” del Circolo e di “Sestante” prevedeva per oggi, venerdì 17 gennaio, il lancio della notizia riguardante l’inizio-stampa dell’ultimo fascicolo, il numero 100 (1986-2014), del ns. “Sestante”, in gran parte dedicato ai migranti dalla Valmisa nel secolo scorso.

Ma adesso un’altra notizia ci sovrasta e di questa parliamo. Questa mattina verso le 7 ci ha lasciato l’amico e gran punto di riferimento Lanfranco Bertolini, con cui ho condiviso tanto nella politica e nell’avventura civile dei cattolici democratici del senigalliese. Come fino a poco tempo fa insieme parlavamo di Dossetti, La Pira, della Comunità del Porcellino, della “Giovannona” e di come proporre in città il libro “Quando si faceva la Costituzione” oggi essenziale per avere un orientamento sicuro nella politica, altrettanto esaltante e profetico è stato il convegno che proprio con lui e il movimento giovanile dc organizzammo tanti anni fa a Colle Aprico di Arcevia per parlare della enciclica Gaudium e Spes, con invitati speciali, mons. Chiavacci, Raniero La Valle e tanti prestigiosi amici giornalisti del bolognese. Come ancora non ricordare le nostre corse scamiciate a Modena alla Festa nazionale dell’Amicizia per stare vicino al nostro “Zac”, il segretario partigiano della Democrazia Cristiana; ma soprattutto, caro Lanfranco, quanto è stata bella la stagione del periodico “Controvento”, l’antesignano di tutte le nostre comuni esperienze nella carta stampata, fino all’attuale “Sestante”.
Ovviamente sempre “Controvento”, ciao e grazie carissimo amico dei verdi anni democristiani!

Franco Porcelli

 

Come ricordo Lanfranco Bertolini

Domenica 19 gennaio 2014 18:39, “albaniga@alice.it” <albaniga@alice.it> ha scritto:
Caro Franco, ti mando volentieri le dieci righe richieste, ricordandoti e ricordandomi che noi senigalliesi qualcosa dovremmo fare per Lanfranco.

La sedia su cui mi siedo nel mio studio di casa me l’ha regalata Lanfranco quando mi sposai: lui fu il mio testimone.
Avevo 14 anni quando grazie a lui a Colle Aprico, vicino ad Arcevia, incontrai e conobbi Raniero La Valle, un cattolico che tra i primi allargò lo sguardo sino al PCI di allora, poi tanto altro che non sto qui a dire. Mi preme sottolineare e dire a me stesso che Lanfranco è stato per me un padre – e non esagero – e quindi maestro; trovare un maestro, di questi tempi è una fortuna, una fortuna che io ho avuto.

E’ stata una persona che ha pensato, per lui le idee erano le cose più concrete, e non sbagliava, ha gettato tante prospettive che non poco hanno inciso nel tessuto sociale e politico di Senigallia.

Ora c’è il suo vuoto, spero che la Città e tanti altri riescano a riempirlo, a non dimenticare questa grande e cara persona. Di persone come lui ce ne sono rimaste poche, non ci resta, per sopravvivere, che fare qualcosa per continuare anche noi a sperare.

Alfio Albani

 

Il dialogo ininterrotto Ciceroni – Bertolini

Fabio Ciceroni e Lanfranco Bertolini – Ultima corrispondenza postale (non elettronica)

10 gennaio 2014. Fabio riceve una riprodotta “cartolina viaggiata” di Senigallia, con immagini della città, datata 1920:
Caro Fabio, ancora un luogo storico; questa volta facciamo vedere l’eleganza di Senigallia prima che tanti eventi la riconsegnassero…intasata. …ma il pensiero va ai vicoli di Gubbio. Lanfranco Bertolini

12 gennaio. Ho molto gradito e letto con amorevole rammarico la tua “cartolina viaggiata”. Abbiamo nell’animo, e non solo nel ricordo, le belle cose da fare, che vorremmo e che dovremmo fare per restituire al mondo (e al nostro mondo) almeno le briciole dell’armonia perduta. La tua Gubbio, la mia Corinaldo, la nostra Senigallia… la nostra annaspante Italia. Non ci basta fare i conti con la nostra buona coscienza, rifugiarsi in un cantuccio. Continueremo con forza tranquilla a non accettare l’inaccettabile offesa alla bellezza, perché abbiamo ben compreso – tu, io e non molti altri, mi pare – che non c’è distanza tra bellezza e giustizia, tra poesia e verità.
Con non dissolta speranza, grazie.
Fabio

17 gennaio. Lanfranco muore cinque giorni dopo l’invio di questo biglietto di gratitudine, scritto quando non ero al corrente della fase terminale della sua malattia e che egli non ha avuto più la possibilità di leggere, come mi ha confermato a voce la sera del 14 gennaio, nel corso della breve visita in ospedale a Senigallia.

 

Il racconto del Preside Mauro Belardinelli

Lanfranco, vincitore del concorso nazionale del 1982, ebbe il suo primo incarico da Preside di ruolo all’ITC “Battisti” di Fano nel settembre del 1983 dopo aver svolto la funzione di Preside incaricato per cinque anni, dal 1978 al 1983, alla Scuola Media di Ostra.

Come abbia svolto il suo incarico di Capo d’Istituto a Fano non saprei dirlo anche se conoscendo Lanfranco, la sua preparazione, i suoi interessi, il suo impegno, l’energia che poneva nel suo lavoro penso che gli anni trascorsi all’Istituto “Battisti” siano stati produttivi
sul piano culturale ed organizzativo. Due dati testimoniano che il passaggio di Lanfranco per la scuola di Fano è stato particolarmente incisivo. Il primo: ho sentito spesso gli insegnanti e gli alunni parlarne bene anche gli anni successivi, evidentemente la traccia era
rimasta forte. Il secondo: il gran lavoro di squadra che Lanfranco seppe attivare per festeggiare al meglio il 7-8 dicembre 1985 i “60 anni del Commerciale a Fano. 1925 – 1985”, col seguito di medaglie celebrative agli ex alunni + mostra fotografica di retrospettiva. In quell’occasione ebbe l’idea indovinatissima di chiamare a parlare gli ex alunni che erano riusciti a conquistarsi posizioni apicali nelle professioni esercitate e che quindi avessero tutti i titoli per essere di stimolo, d’incitamento e d’esempio ai giovani studenti in procinto di affacciarsi al mondo del lavoro. Anch’io ho partecipato ad uno di questi appuntamenti nell’aula magna gremita, era relatore il dr. Giuseppe Sfligiotti che all’epoca, da ex alunno era arrivato al ruolo invidiabile di Amministratore Delegato di una consociata dell’ENI!

 

Il “cartellino” senigalliese del prof. Lanfranco Bertolini
Da Anna Montanari, già dello staff di Presidenza dell’ITCG
“Corinaldesi” di Senigallia

Nel 1968 il prof. arriva all’ITCG “Corinaldesi” come Docente di Lettere, dall’ a. s. 1970/71 è vice preside fino a quando dall’ a. s. 1978/79 e per cinque anni è preside incaricato alla Scuola Media di Ostra. Vincitore del Concorso nazionale Presidi del 1982, dal 1983 al 1986 è Capo d’Istituto all’ITC “Battisti” di Fano. Dall’a. s. 1986/87 è Preside all’ITCG “Corinaldesi” di Senigallia dove rimane fino alla pensione a settembre 1997.