A Gastone
Un amico generoso e appassionato della cultura ci ha lasciato
Il 21 giugno 2024 ci ha lasciato Gastone Mosci, direttore del blog Fanocittà e animatore culturale instancabile.
Fortemente impegnato nella promozione culturale era interessato a tutte le espressioni artistiche, ma in particolare alla pittura, alla poesia, al cinema, alla musica e alla letteratura.
Molto attento ai giovani artisti infondeva loro coraggio affinché si presentassero al pubblico con le loro opere e accettassero il confronto critico, per migliorare e continuare a fare esperienza. Gastone incoraggiava tutti i giovani; quelli già affermati e quelli in cui sapeva vedere talenti inespressi.
Dalle pagine di questo blog ha testimoniato la sua passione per la cultura e per la comunicazione sociale, come aveva fatto in precedenza per tanti anni con il giornale diocesano il Nuovo Amico, come vicedirettore e responsabile della sezione urbinate.
Gastone non amava il divismo ma pensava solo a mettere in movimento i processi culturali in cui credeva.
Da vero animatore credeva in questa funzione sociale, semplicemente per il valore formativo che sta nel condividere e scambiare opinioni e proposte su di un’opera d’arte nel rispetto della sincerità e dell’ impegno dell’autore.
Anche negli ultimi tempi nonostante il peso degli anni e della malattia continuava ad informarsi sugli eventi culturali presentati al pubblico del nostro territorio per poter raccontare e fare conoscere fatti, idee e persone. Per questo il vuoto da lui lasciato è grande.
La sua ispirazione cristiana lo ha sempre guidato. Essa ha visto la sua maggiore fioritura negli anni trascorsi vicino a Carlo Bo, don Italo Mancini, don Lorenzo Bedeschi, il Vescovo Donato Bianchi e tante altre figure di sacerdoti e intellettuali che accendevano in lui grande entusiasmo. In molti hanno apprezzato questo fervore negli anni di attività dell’Istituto di Scienze Religiose all’università di Urbino dove Gastone era docente di francese.
L’animatore culturale è un ruolo . molto necessario oggi, in quanto il dibattito è spesso ristretto sui Social Media e molto poco negli incontri pubblici in presenza.
Gastone amava favorire l’incontro diretto tra artisti e pubblico, seguendo l’invito di don Italo Mancini “tornino i volti”.
Per me Gastone è stato un amico, un fratello che ti aspettava sempre nel suo studio pronto a discutere di problemi culturali, politici, religiosi, sempre desideroso di far conoscere gli aspetti centrali del dibattito che si svolgeva nell’attualità corrente. Il suo ruolo svolto ad Urbino, nella provincia e nelle Marche ed il suo esempio resteranno vivi nella memoria per molti anni ancora.
Paolo Ninfali