Antropologia della carta
Nella settimana del laboratorio Fare Carta alla Scuola di Grafica all’Accademia di Belle Arti di Urbino ci sono stati diversi interventi teorici sulla storia della carta e sull’incisione urbinate.
Gastone Mosci ha aperto un profondo ed energico dialogo con l’intenzione di coinvolgere gli studenti nel clima culturale dell’incisione urbinate.
Un solido spaccato tra l’immensa figura di Carlo Bo e la sconfinata ricchezza della Scuola del Libro.
Nel mio contributo ho discusso della nascita della carta come veicolo straordinario di sapere e di cultura. L’essere umano, nel percorso evolutivo, ha sentito la necessità di trasportare, trasfigurare il mondo interiore e la realtà esterna. Inizia con incidere e pitturare le pareti del proprio spazio vitale, della propria “casa”.
Le invenzioni successive sono spinte dall’esigenza di far veicolare la manifestazione della cultura in contesti differenti. Le tecnologie si affinano con il susseguirsi delle civiltà, dal papiro alla pergamena, dal foglio di carta al foglio elettronico. Il vettore del sapere è sempre più leggero e trasportabile, dalla roccia della caverna al foglio fatto di luce.(Riccardo Tonti)