ALIMENTI E IMBALLAGGI: Evitare la plastica per proteggere salute e ambiente
di Paolo Ninfali
Gli involucri di plastica e le bottiglie delle bevande possono trasferire sostanze chimiche pericolose sugli alimenti. Gli esperti parlano di circa 1800 sostanze chimiche che a contatto con gli alimenti migrano dagli imballaggi all’alimento. Se da un lato questi imballaggi servono per confezionare, conservare e servire i prodotti alimentari garantendone l’igienicità. dall’altro lato sono nocivi perché rilasciano molte sostanze chimiche che in alcuni casi sono pericolose per la loro tossicità.
Il sistema endocrino
Dai risultati esposti negli studi attualmente disponibili, (Birgit Geueke et al, Journal of Exposure Science & Environmental Epidemiology , 2024 ) si sa che circa 360 di queste sostanze chimiche passano negli esseri umani, ovvero dall’involucro all’alimento e dall’alimento nell’uomo. Circa 80 di queste sostanze sono state trovate nel sangue. Esse sono nocive per la salute e modificano soprattutto il sistema endocrino che interviene marcatamente nelle varie fasi di sviluppo dei bambini e degli adolescenti, oltre che nei normali processi fisiologici.
Rischi da accumulo
Molte di queste sostanze chimiche si sono dimostrate cancerogene, mutagene e tossiche con potenziale accumulo nel nostro corpo a causa di altre fonti oltre al cibo. Bisogna infatti considerare anche la quantità di sostanze chimiche sintetiche provenienti da farmaci, prodotti per la casa, per la cura della persona e gli inquinanti ambientali. Gli stessi oggetti di plastica, come stoviglie e attrezzature per la lavorazione alimentare contribuiscono al carico chimico umano.
Per i singoli composti basta citare il bisfenolo e diversi ftalati, che migrano facilmente dalla plastica all’uomo. In molte parti del mondo il Bis-fenolo A è vietato in alcune applicazioni a contatto con gli alimenti per l’infanzia, come i biberon. Esso viene regolarmente misurato negli imballaggi a contatto con i cibi. La Commissione Europea propone un divieto completo del bisfenolo A negli alimenti ma la legislazione non è al passo con le più recenti conoscenze scientifiche.
Ricerca e sanità pubblica
I ricercatori della sanità pubblica si stanno impegnando per rendere più sicuri i materiali da imballaggio degli alimenti e per ridurre l’esposizione umana a questi composti pericolosi. Oltre 12.000 composti sono stati estratti da vari contenitori per gli alimenti ma un numero ancora più grande può derivare da sostanze aggiunte non intenzionalmente, perchè formatesi durante la produzione e l’uso del cibo.
Le prove disponibili sui composti chimici derivati dagli alimenti e sui loro pericoli sono nei database dei laboratori accreditati. I database forniscono una panoramica di una parte delle sostanze chimiche note per essere utilizzate nella produzione dei composti alimentari.
Consigli al cittadino
E’ importante allora non acquistare alimenti imballati nei contenitori di plastica o almeno ridurre al minimo indispensabile questi alimenti. Vale la pena per la propria salute acquistare carne e affettati direttamente al banco del fresco come pure formaggi, verdura e frutta.
Ogni volta che evitiamo imballaggi di plastica salviamo la nostra salute e proteggiamo l’ambiente. Questo forse lo sapevamo già, ma è venuto il tempo di assumersi con più determinazione la responsabilità civile di dire no agli alimenti nella plastica. Come suggerisce l’economista Leonardo Becchetti, il cittadino responsabile ha solo un mezzo per agire: votare con il portafoglio, ovvero acquistare solo quello che fornisce minori rischi per la salute personale e ambientale.
Riferimenti
Birgit Geueke ,Lindsey V. Parkinson ,Ksenia J. Groh ,Cristoforo D. Kassotis ,Maricel V. Maffini ,Olwenn V. Martin ,Lisa Zimmermann ,Martin Scheringer Journal of Exposure Science & Environmental Epidemiology ( 2024 ).
OMS. Biomonitoraggio umano: fatti e cifre. Copenhagen: Ufficio regionale per l’Europa dell’OMS. 2015.