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CIRCOLO BIANCHINI: “L’arte “novissima” del manifesto nell’Italia che cambia”

in Arte

CIRCOLO BIANCHINI: “L’arte “novissima” del manifesto nell’Italia che cambia

Mercoledì 15 gennaio 2014 alle ore 16,30 presso l’aula magna dell’Istituto Tecnico Commerciale “Battisti” di Fano il circolo A. Bianchini ha organizzato un incontro dal titolo “L’arte “novissima” del manifesto nell’Italia che cambia”. Ne parlerà Francesco Milesi, presidente dell’Accademia fanestre.

mele 1914 dudovich

 

Ecco alcuni dei punti che verranno affrontati.

IL MANIFESTO
Il manifesto pubblicitario come documento utile alla ri­costruzione storica di quel processo industriale che, seppur a rilento, ha carat­terizzato l’Italia per la fine dell’Ottocento e parte del Novecento.
Il manifesto pubblicitario è naturalmente anche espressione privilegiata e immediata della cultura, delle mode e delle vicende storiche che l’Italia sta vivendo.

OFFICINE GRAFICHE RICORDI
Nel 1896 nacque l’atelier Officine Grafiche Ricordi, un piccolo gruppo di artisti e tecnici diretti da Hoenstein.
Dal 1906 Marcello Dudovich inizia la sua collaborazione con Officine Ricordi.
Metlicovitz sostituirà Hoenstein alla direzione della Ricordi
In Italia si apprese in ritardo l’importanza del manifesto quale mezzo efficace di comunicazione, ma ciò era dovuto soprattutto alla debolezza economica ed industriale del nostro paese.
Dai primi decenni del Novecento le industrie italiane recuperano il ritardo accumulato e lanciano attraverso i manifesti campagne pubblicitarie di grande qualità.
Basti pensare agli splendidi manifesti delle Officine Grafiche Ricordi di Milano, dei grandi empori metropolitani Magazzini Mele di Napoli, dello Stabilimento Chappius di Bologna, tutti affidati alla bravura di Leopoldo Metlicovitz, Aleardo Terzi, Leonetto Cappiello, Aleardo Villa, Aldo Mazza e Marcello Dudovich.

FEDERICO SENECA
Un grande maestro agli albori della pubblicità.

LE AUTOMOBILI LA VELOCITA’ IL VOLO
Il Futurismo aveva lanciato nell’immaginario collettivo il mito moderno del movimento e della velocità.
Il fascismo che si poneva come movimento giovane, dinamico e lanciato verso il futuro fa propri tutti i simboli di giovinezza, audacia, coraggio quali La macchina, la velocità, l’aereo, … ed anche l’idea del volo dell’uomo che vince e domina il cielo.

AUTARCHIA
Le sanzioni del 1935, sancite dalla Società delle Nazioni (oggi ONU) seguite alla guerra d’Etiopia, e il blocco delle materie prime, colpirono la grande industria italiana.
La pubblicità doveva mettersi al servizio della politica autarchica.

PROPAGANDA FASCISTA
Tramite la propaganda fascista, che effettuò un controllo politico su tutti i mezzi di comunicazione, avvenne il processo di fascistizzazione del paese, con lo scopo di orientare l’opinione pubblica, di caricarla, comunicando l’esaltazione della missione nazionale.