Route di Zona
Celebrazioni 90 anni AGESCI

Pesaro, 20-21 aprile, Iniziative per i 90 anni dello scautismo cattolico

in Costume

Iniziative per i 90 anni dello scautismo cattolico
Lo scautismo prepara alla vita!

Route di Zona

Per ricordare il cammino che lo scautismo ha fatto dal 1923 ad oggi, anche nella città di Pesaro e nella nostra Provincia, si è tenuto, lo scorso venerdì 12 aprile presso l’auditorium di Palazzo Montani Antaldi, gentilmente concesso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, un convegno che voleva rispondere ad alcuni interrogativi: ” Lo scautismo è una scuola di vita?” ; “Lo scautismo riesce a formare i giovani, i cittadini di domani, in modo da poter affrontare le sfide del lavoro e dell’impegno sociale?”
A queste domande hanno dato risposte: Maurizio Crippa che è stato Capo Scout in Lombardia, dirigente d’azienda ed attualmente membro di Confindustria; Cristina De Luca anche lei con un lungo curriculum scout nel Lazio , sottosegretario di stato al Ministero della Solidarietà e senatrice nell’ultima legislatura; Ernesto Preziosi, pesarese , dirigente di Azione Cattolica, dirigente della Fondazione Toniolo presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, docente universitario, storico del movimento cattolico, attualmente deputato.

Il sindaco Luca Ceriscioli, nel suo saluto di apertura, ha avuto parole di stima per il lungo e costante impegno portato dallo scautismo nel contesto del nostro territorio e ha voluto sottolineare come il metodo abbia, il compito di educare i giovani alla dimensione dell’autonomia che aiuta a formare la propria identità e la propria individualità.

Lo scautismo è una scuola di vita?
Maurizio Crippa ha subito premesso che lo scautismo è rivolto senza ombra di dubbio alla vita lavorativa poiché prepara la persona con una visione “globale”: il motto scout “Estote Parati”, in questo ambito, significa proprio preparasi al lavoro, conoscendo se stessi, i propri talenti e le inclinazioni, imparando a valorizzarli e mettendoli a servizio di un preciso obiettivo; verificare i propri limiti, per misurare le proprie capacità di tenuta e talvolta anche di sofferenza.
Come lo scautismo educa la persona lungo un cammino che parte dalla fanciullezza fino all’età adulta così il cammino verso il lavoro è come prepararsi per un viaggio, “il viaggio è la metafora più efficace per cogliere meglio e adottare più facilmente gli atteggiamenti e i comportamenti per giungere alla meta; bisogna essere sicuri di voler partire, di conoscere se stessi: chi sono, cosa so fare, cosa mi riesce meglio… Mi piace essere protagonista o collaboratore? Bisogna accettare le sfide dell’incertezza del viaggio, cambiare strada quando occorre, o continuare anche contro le avversità… serve una “mappa”, con tante informazioni per non perdersi e compiere le scelte giuste e avere un contachilometri per misurare le risorse personali che sono limitate e che quindi vanno dosate”.
L’ottimismo e la visione positiva della vita a cui lo scautismo educa sono fondamentali anche nel nostro rapporto con il lavoro pur sapendo che oggi non è facile trovarlo, o trovarlo adeguato alle nostre aspettative: “…non porta a nulla affrontare le difficoltà con risentimento, rabbia o vittimismo; ci vuole un po’ di passione, la stessa che mettiamo nell’amicizia, nei rapporti affettivi, nelle cose che ci piacciono”.

L’emergenza educativa
Cristina De Luca ha esordito richiamando l’attenzione sul grande apporto, in termine di educazione dei giovani, che lo scautismo determina per il nostro paese; un valore a volte non manifestato a dovere perchè vissuto in maniera silenziosa all’interno dell’associazione. “Oggi che il tema dell’educazione è diventato centrale del dibattito sociale, si parla di emergenza educativa, di crisi dell’educazione, che è anche crisi degli educatori che fanno fatica a porsi in modo nuovo. Lo scautismo ha continuato la sua strada nonostante tutto perché ha tenuto un “metodo”, una metodologia che, pur rivisitata tante volte, riesce a caratterizzarsi per una serie di valori formativi che aiutano nel cammino della vita: la dimensione globale dell’educazione che vede la persona nel suo insieme – l’approccio positivo alla vita – il rapporto con gli altri in una dimensione di relazioni e di comunità – la scuola di autonomia e di responsabilità – l’allenamento al gioco di squadra – lo spirito della “frontiera” che allena a vedere al di là del presente e a vivere la dimensione della precarietà senza aver paura di scoprire quello che ci può essere oltre- educa alla libertà, ad essere persone libere, il che non vuol dire poter fare quello che mi pare ma educazione alla libertà nell’autonomia e nella responsabilità di essere all’interno della comunità insieme ad altri e di avere un compito da portare avanti per il bene di tutti”. In particolare l’educazione all’ottimismo permette di recuperare e vedere le cose con una ottica di speranza; speranza in un futuro migliore consapevoli che i problemi, seppur grossi, sono superabili.

Il valore dell’associazionismo
Ernesto Preziosi con la sua particolare sensibilità e capacità di leggere i temi della storia del nostro paese, ci ha guidati ad una comprensione del valore dell’associazionismo cattolico e di quello educativo in particolare: “La fase storica che stiamo vivendo è una fase di lunga transizione, un passaggio tra un’era e un’altra e in questo momento è come se fossimo in mezzo ad un guado da dove non vediamo alcun approdo e dove la tentazione di fermarsi o peggio di tornare indietro è forte. Il servizio grande dei cattolici, e dell’associazionismo educativo in particolare, è proprio quello di indicare la strada da far intravvedere: l’approdo per uscire dal pantano in cui ci troviamo”. Ci ha ricordato per questo come e perché è nato l’associazionismo cattolico nel nostro paese: “…l’associazionismo nasce a ridosso dell’unificazione nazionale e nasce sulla scorta di una conquista non cristiana ma laica, il diritto di associarsi, il diritto di una stampa libera eredità della rivoluzione francese. La storia ci educa, educa i credenti e la stessa Chiesa che non la subisce ma è sollecitata a leggere i fatti e a discernerli per trovare il meglio per l’uomo”.
“L’Azione Cattolica e l’Associazione Scout come associazioni educative, che camminano alla luce del Signore, hanno un impianto democratico che prima non esisteva ed è il motivo per cui l’associazionismo cattolico ha favorito la crescita di generazioni di uomini e di donne capaci di innestarsi nella dinamica democratica del paese”.
Possiamo chiederci a questo punto qual è il valore dell’associazionismo cattolico oggi nel nostro paese:” il suo valore sta nella valenza culturale; quando gli adulti dedicano il loro tempo ai bambini ,li portano ai campeggi e li formano, fanno cultura; l’associazionismo contribuisce a far crescere una mentalità, un modo di essere, uno stile di vita. Il nostro contributo oggi, per la rinascita del paese, non lo possiamo dare con uno slogan ma con la vita intera, con la testimonianza della gente, con un impianto educativo che forma le persone e porta le persone ad una significativa differenza cristiana, anche rispetto al contesto che viviamo, oppure non riusciamo a cambiare la realtà”.

Una riflessione che impegna
Lo scautismo ha segnato un percorso nella vita del paese: “ha esattamente messo in campo persone, che hanno fatto scelte di vita familiare , vocazionale, d’ impegno politico; è proprio questo che fa l’identità del paese. Se il paese tiene rispetto al terrorismo, alla transizione di oggi , alla crisi è perché c’è questo nucleo forte che vivendo i valori educativi li traduce in una cultura visibile, in un modo di sentire e di vivere”.
A cura di Giorgio Filippini

 

Celebrazioni  90 anni AGESCICelebrazioni  90 anni AGESCI II

Sabato 20 e domenica 21 Aprile a Pesaro
TUTTI I GRUPPI DELLA PROVINCIA, 1200 RAGAZZI, SI RITROVERANNO A PESARO (DAL PARCO MIRALFIORE AL CENTRO STORICO AL PIAZZALE DELLA LIBERTA’) PER VIVERE, SECONDO IL METODO CARATTERISTICO DELLE TRE FASCE DI ETA’, UN INCONTRO DI FRATERNITA’, DI GIOCO E DI PREGHIERA.
LA CELEBRAZIONE EUCARISTICA, PREVISTA PER LE ORE 15,00 DI DOMENICA NEL PIAZZALE DELLA LIBERTA’, PRESIEDUTA DALL’ARCIVESCOVO PIERO COCCIA CONCLUDERA’ I FESTEGGIAMENTI DEL 90° NELLA NOSTRA CITTA’ POICHE’ LA MOSTRA STORICA PROSEGUIRA’ NELLE CITTA’ DI CAGLI IL 24 APRILE, A FANO IL 4 MAGGIO, AD URBINO IL 20 MAGGIO E A S.ANGELO IN VADO IL 30 MAGGIO.