Volpini, Il tempo dell’utopia

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Volpini, Il tempo dell’utopia

Se l’utopia o la determinazione astratta non ha coscienza del proprio intellettualismo, se cioè non si pone criticamente nella sfera dell’assurdo, sia pure con uno scopo concreto di approfondimento e di ricerca da verificare, genera l’assurdo e il disprezzo.
(La prudente ipocrisia, 1973)

 

Da secoli, e particolarmente nel nostro tempo, gli uomini di buona volontà hanno dovuto cercare di aggiustare i frantumi provocati dai “capricci” utopici.
(La prudente ipocrisia, 1973)

 

Né va dimenticato, per quanto possa parere paradossale, che la matrice del nihilismo resta sempre la volontà illuministica con il suo antistoricismo e con il rischio perenne di offrire una nozione dell’uomo superstiziosa ed astratta.
(La prudente ipocrisia, 1973)

 

Una volta respinto il senso dei limiti umani, una volta che si è fatto del comportamento l’unica regola di vita, non c’è più nulla da superare per invocare la negazione integrale e cercare di comunicare il nulla.
(La prudente ipocrisia, 1973)