Ricordo di Gianni Giannini
Gianni Giannini e Pennabilli
di Gastone Mosci
Gianni Giannini (1936-2020) è stato un personaggio straordinario, il simbolo di Pennabilli, l’anima creativa del Montefeltro, l’amico della dedizione assoluta. L’ho conosciuto negli anni sessanta del secolo scorso grazie a Valerio Volpini, che voleva scrivere un libro dedicato al Montefeltro, al Montefeltro “segreto”, misterioso, di bellezze imprevedibili.
Gianni era il suo suggeritore: il progetto era realizzabile, possibile, e tale rimase, anche quando Volpini era direttore della rivista “Il Leopardi” negli anni settanta e poi successivamente direttore de L’Osservatore Romano.
Poi, a Pennabilli, fine anni ottanta, è giunto Tonino Guerra, invitato da Gianni, che gli ha trovato casa, lo studio, la dimora per la moglie russa, Lara, in un fortino dell’Ottocento a “Penna”.
Così, a Pennabilli è cambiato tutto, c’era vita nuova: il romagnolo Tonino Guerra, riacquistava l’antica sua identità di poeta e faceva riscoprire ai feretrani le ricchezze e le virtù della gente e del territorio, lo sguardo rivolto al paesaggio, alla bellezza della vita.
Si realizzava il segreto editoriale di Volpini: in prima fila spuntava la poesia e Giannini è stato la sentinella di questa fantastica e inedita civiltà.
Come vedeva Gianni il suo territorio? Per lui Pennabilli era con Urbino e il Palazzo Ducale, con San Leo e la Rocca imprendibile. Pennabilli era il Montefeltro, un lembo di terra italica, che con Tonino Guerra cambia prospettiva: grazie al suo canto poetico universale ed alla sua operosità quel luogo, Pennabilli, entra nell’universo culturale del cinema di Cinecittà, Parigi e Mosca, dell’Europa intera e dell’America. La spiritualità di Tonino Guerra esprimeva un ecumenismo speciale.
Con Gianni ho partecipato anch’io a questa trasformazione, a questa dimensione culturale. L’amicizia con Volpini, Gianni e Tonino Guerra è sempre rimasta solida e disponibile. Gianni è stato un animatore instancabile e ricco di umanità. Lo ricordo ancora a spasso, alto, magro e anziano con la nipotina sulle spalle per guardare lontano e per cercare il fascino dello spettacolo della vita. Domenica 13 dicembre 2020 al mattino in casa è spirato attorniato da tutti i suoi cari.
Gastone Mosci