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Il poeta neodialettale Michele Bonatti sul Bianchello del Metauro

Lawrence Fedrlinghetti: “Fai il vino nuovo con gli acini della rabbia.” Una metafora inquietante

in Enogastronomia
Storia del Bianchello del Metauro by Fanocittà

Fai il vino nuovo con gli acini della rabbia.

Una metafora inquietante

FERLINGHETTI 100 ANNI A SAN FRANCISCO

di Gastone Mosci

Urbino. Il 24 marzo compie 100 anni Lawrence Ferlinghetti che celebra nella sua City Lights, la libreria di San Francisco, fondata nel 1953. Prendo la notizia da “La Stampa”, 16 marzo 2019, nel servizio e articolo di Gianni Riotta. Ferlinghetti è il libraio-editore della Beat Generation, definita da Nanda Pivano “l’altra America”. Nel 1956 Ferlinghetti pubblica la plaquette “Urlo” di Allen Ginsberg, viene processato ma vince la libertà di stampa. Dal testo di Ginsberg, un classico, Gianni Riotta cita l’incipit: “Ho visto le menti migliori della mia generazione distrutte dalla pazzia, affamate nude isteriche…”. E’ l’idea dell’indipendenza e della rivolta dei beat, ma il libraio-poeta si dichiara sulla linea di “Terra desolata” di T.S. Eliot, pur nel contesto degli hippy, di personaggi creativi come William Burroughs, Neal Cassady, Gary Snyder, Jack Kerouac, morto cinquanta anni fa, che nel 1957 pubblica “On the Road”. Su Kerouac ho tenuto, alcuni anni or sono, un corso nell’ISSR “Italo Mancini” dell’Università Carlo Bo di Urbino.

Ferlinghetti è nato a New York da padre emigrato da Brescia, vicende familiari difficili, formazione a Parigi, poi a San Francisco, poeta, pacifista. Durante la seconda guerra mondiale, nel momento finale, in Giappone nei giorni della bomba atomica a Nagasaki, è atterrito dallo spettacolo della distruzione e, da una citazione di Gianni Riotta, dice: “Ho trovato una tazza da tè fusa con pelle umana, impressa per sempre sulla porcellana. In quell’istante diventai pacifista”. La sua storia continua nella costa del Pacifico.

Ha subito sollecitato la mia attenzione la poesia di Ferlinghetti pacifista e, in particolare, un verso dedicato al vino, che ho immaginato bianco, violento ma inquietante:

Fai il vino nuovo con gli acini della rabbia.”

Ecco il testo intero di ”Poesia come arte che insorge” in “50 poesie di Lawrence Ferlinghetti”, a cura di Giada Diano, ed. Gam 2010. Alcuni aggiustamenti vengono dalle pagine Cultura del “Corriere della Sera” del 17 marzo 2019, dedica ai cento anni di Ferlinghetti.

Poesia come arte che insorge

Osa essere un guerrigliero poetico

[non-violento un antieroe.

Controlla la tua voce più incontrollata con

[compassione.

Fai il vino nuovo con gli acini della rabbia.

Ricorda che gli uomini e le donne sono esseri

infinitamente estatici, infinitamente sofferenti.

Solleva i ciechi, spalanca le tue finestre chiuse,

[solleva il tetto,

svita le serrature delle porte, ma non buttare

[via i cardini.

Lawrence Ferlinghetti

Fai il vino nuovo con gli acini della rabbia.”

Michele Bonatti ed il Bianchello del Metauro: Nerone e Bianchello

in Enogastronomia
Storia del Bianchello del Metauro by Fanocittà

Michele Bonatti è un poeta nato a Urbino che vive a Piobbico, è nell’antologia dei “Poeti neodialettali marchigiani”, a cura di Jacopo Curi e Fabio Maria Serpilli (Quaderni del Consiglio Regionale delle Marche, 263, Ottobre 2018), porta la malia del Monte Nerone e sbircia   il  bianchello.

 

Nerone e Bianchello

Da me, quando ero bambino, il vino

non aveva nomi, in cantina c’erano sei

[damigiane:

per l’inverno il nero, il bianco per

[l’estate.

Lo si andava a caricare una volta l’anno

giù verso Corinaldo, “lì ci fa”, dicevano

[i miei

ammirati, come sgorgasse direttamente

[dalla terra.

Poi un anno il mio nonno non volle più

[il bianco,

non disse il motivo, immagino fosse come

[per il mare

“noi non lo conosciamo” – forse perché

[nel bicchiere

si vedevano le cose attraverso, e noi non

[volevamo vedere le cose.

 

 

Oggi che sono io a versare il vino e che altre

[mani

incrociano la tavola, mi è chiaro quanto

[la pietra

che mastichiamo sia dura come allora, stessa

[la solitudine

dell’antenna che ascolta il mondo

[dalla cima,

ma stesso è il miracolo che viene insieme:

è fatica corale questo lavoro, come sempre

[noi

portiamo l’acqua e voi mettete il sole, a noi

[il Nerone

a voi il Bianchello, sedimenti di persone e

[di fiumi

che fanno dei sassi una terra fertile; così

[ogni acino

d’uva cova paziente la memoria del monte.

 

Michele Bonatti

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