Alberto Casiraghy

Urbino. L’editore Alberto Casiraghy di PulcinoElefante

in Arte

Alberto Casiraghy

 

Urbino. L’editore Alberto Casiraghy di PulcinoElefante 

Alberto Casiraghy (Lecco 1952), da Osnago. è un personaggio unico dell’editoria italiana, della piccola editoria in proprio, con il suo marchio, Edizioni PulcinoElefante, alcune migliaia di titoli in due decine di anni d’attività, amico da tanti anni dell’incisore Giovanni Turrìa, docente all’Accademia di Belle Arti, invitato a Urbino dal poeta Luca Cesari, il quale ha fatto venire una settimana fa anche il critico d’arte e scrittore Gillo Dorfles con mostra nella Bottega Santi della Casa di Raffaello delle sue ultime pitture. Un evento simpaticissimo. Dolfles ha più di cento anni e lo leggiamo ogni settimana nel Corriere della Sera: A Urbino è molto conosciuto perché ama la grafica e gli incisori della Scuola del Libro..
Casiraghy è invece un caso dell’editoria, con i suoi piccoli libri di otto pagine in 18°, fatto conoscere da Alda Merini (ne ha fatti circa 2 mila) e dall’editore Vanni Scheiwiller. E’ venuto alla Scuola di Grafica dell’Accademia di Belle Arto ed ha insegnato agli studenti come si stampa un libro lì per lì.

 

 

 

Gruppo degli affezionati delleditore Casiraghy

 

L’EDITORE DI PULCINOELEFANTE E’ UN MAGO

di Gastone Mosci

Urbino. Il mago delle edizioni PulcinoElefante è venuto a Urbino il 4 marzo 2014 nell’aula magna dell’Accademia di Belle Arti, vicino al monumento di Raffaello, un mattino di pioggia e vento, con una borsa leggera, di poco peso ma gonfia di “libri” (cm.20×13, facciate a stampa e con disegni colorati – e incisioni e pezzi unici e collage -, carta Hahnemulhe, quella che diffonde Amicucci a Urbino, ben visibile il logo Edizioni PulcinoElefante, un ossimoro grafico di sua invenzione, ogni fascicolo 20 copie, non meno di un libro al dì, composizione tipografica a mano con caratteri mobili di piombo per i tipi di Bodoni o di Garamond, in questa iniziativa da più di trenta anni, debutto nella primavera del 1982).

Era guidato da Luca Cesari, docente all’Accademia e poeta dello specchio del Marecchia, già cliens di Tonino Guerra e di Mary de Rachewiltz con un gruppo di amici (romagnoli spalloni di “libri”) di facile emigrazione a Osnago in Brianza, fluviali del Montefeltro ora riminesi.

Dall’allacciatura difettosa della borsa sporgeva una copertina, con il titolo URBINO, un asterisco di sei fiori, retouche dell’iride e il logo ridente di PulcinoElefante. Il “libro” si apriva con tre aforismi:

 

la gioia della mente
vive in tutte le libertà

*

tutti hanno un fiume segreto
da ascoltare

*

gli occhi sanno
quando è ora di sognare

 

 

Alberto Casiraghy

Al centro un disegno a mo’ di torricino, casetta, sputnik, cielo azzurro e due nuvole, porta aperta, prato: non è un donjon ma una corte misteriosa di sapienti, venti anni fa copertina della plaquette “Se gli angeli sono inquieti”. Il colophon dice che disegno e aforismi sono di Alberto Casiraghy, il mago in questione, poi: Edizione 9 mila 161, Marzo 2014, tiratura 20 copie, Osnago.

La conversazione di Casiraghy sulle edizioni è durata tre ore con novità e colpi di scena: su più di novemila titoli in proprio e di autori di fama, sulla protezione di Alda Merini dai primi anni novanta, autrice di una quotidianità estenuante di libri, molti dei quali nascevano in collaborazione. Gli autori di solito vanno nel museo-laboratorio di Osnago, partecipano alla composizione a mano, alla sistemazione della carta, alla stampa, al rito, che comprende tanti momenti d’arte, di osservazione, di conoscenza e di dialogo. Non si producono libri ma gesti musicali, atti di poesia, azioni di teatro, emozioni correlate alla bellezza, schegge d’umanità.
Quando racconta i suoi libri, le sue creature, la sua dimora, questo personaggio d’ingegno costruisce un luogo di armonia e di pacificazione, il suo luogo creativo. Al dibattito partecipano i suoi amici, i professori, gli studenti, tutti i volti, come Cesari, Turrìa, Murasecchi, Bertoni, Tonti Bandini, Bellucci. Tutti sono attenti, curiosi, stregati dalla magia del “libro”.

Stefania Portinari così introduce il suo favoloso catalogo della Mostra di Vicenza a Casa Cogollo nel 2010, progettato da L’Officina arte contemporanea:

“La casa di Casiraghy / è un manicomio privato” ha scritto Alda Merini, che era sua grande amica e che ha realizzato con lui quasi duemila libretti: vi si annidano migliaia di edizioni, la macchina da stampa Audax Nebiolo e i caratteri con tutti gli strumenti necessari per comporli, oltre alle preziose incisioni di legno di testa realizzate da Adriano Porazzi che spesso fungono da illustrazioni, e poi cartigli, disegni e quadretti, ritagli e statuine, scatole, libri e corone stellate, maschere africane, miniature di animaletti e una grande Biancaneve in plastica donata dalla poetessa.

Dopo la Merini è Vanni Scheiwiller che spinge Casiraghy verso scelte nuove e impegnative: le Edizioni del PulcinoElefante diventano una attività di nicchia sempre più autorevole. Con autori molto noti e con una identità del proprietario sempre più anticonformista, libera, autonoma. Dopo la Merini autrice, il soggetto dominante è Alberto Casiraghy, candido e poeta; dopo Vicenza è ora la volta di Urbino, con l’Accademia di Belle Arti e l’Isia, con l’Università “Carlo Bo” e la Scuola del Libro, un luogo di formazione, e il Palazzo Ducale, il simbolo del Rinascimento.

Nel pomeriggio altre tre ore presso la Scuola di Grafica con Casiraghy, Giovanni Turrìa e Luca Cesari insieme per produrre dei “libri” con gli studenti di grafica: hanno elaborato i testi, composto con i caratteri a mano, preparato il macchinario, la carta, e stampato mentre gli esperti davano consigli e imbastivano discorsi sulla letteratura, sulla stampa e sulle questioni dell’editoria d’arte.

 

Gastone Mosci

 

Giovanni Turria e Alberto Casiraghy