DUE VOLUMETTI SU PAPA FRANCESCO di Angelo Sferrazza
Guarire dalla corruzione, dice il Papa
Nella sede de “La Civiltà Cattolica“, la rivista dei gesuiti, sono stati presentati in anteprima due piccoli libretti (piccoli solo come numero di pagine!) di Papa Francesco, Umiltà, la strada verso Dio e Guarire dalla corruzione, inediti per l’Italia. A farlo P. Antonio Spadaro S.J. direttore de ” La Civiltà Cattolica”, don Luigi Ciotti, la scrittrice Lucetta Scaraffia e Lorenzo Fazzini, direttore Emi (Editrice missionaria italiana).
A questa editrice,anch’essa di minima dimensione, ma non di capacità, va il grande merito di averli in pochissimi giorni, poco più di cinque, tradotti, stampati e distribuiti, ” quasi un miracolo” ha dichiarato il direttore Fazzini. Che la presentazione sia stata fatta in una casa dei gesuiti ha un senso: ” l’elezione del mio confratello, il cardinale Jorge Mario Bergoglio al pontificato è stato per noi gesuiti un evento davvero singolare… Noi siamo nati per servire la Chiesa in un rapporto speciale di ubbidienza al Papa ” – ha detto P. Spadaro all’inizio – e ” cosa significa che uno di noi diventa Papa?… Se uno di noi diventa Papa questo fatto è da comprendersi come il più alto servizio alla Ecclesia universa”. Questa precisazione ci fa capire ed interpretare meglio le prime parole e atti di Papa Francesco. La “gioia e carità” di San Francesco e il rigore della dottrina e del magistero di Ignazio di Loyola, come ha sottolineato Lucetta Scaraffia.
Nel futuro ci dovremo abituare a questa “binarietà” che contribuirà a cambiare molte cose. Guarire dalla corruzione non può essere raccontato, va letto e meditato anche a Fano. Questo libretto sulla corruzione è una vera bomba, specialmente ai nostri giorni, ma attenzione: sbaglia chi pensa di interpretarlo solo in chiave politica e sociale, sarebbe una lettura riduttiva e parziale, perché non ci sono solo i peccati politici e sociali, ci sono anche quelli dell’anima. Papa Francesco, nei suoi anni di rapporto diretto con i fedeli, i poveri, gli emarginati e di fronte alle ingiustizie, “con il fango sotto le scarpe”, come ha scritto un giornalista statunitense, si è allenato alla conoscenza delle anime. Ma la corruzione è un male assoluto, il male di tutti i mali. Il corrotto vive irretito dentro se stesso. E alla fine irretisce gli altri in un processo di “pigmeitizzazione dei proseliti che vengono resi complici”. Il corrotto non ha amici, ma complici, “utili idioti”. Nell’intervento di don Ciotti, si sono sentiti gli echi della sua quotidiana lotta a tutte le forme di corruzione, che non sono solo le mafie. Come non essere colpiti da questo Guarire dalla corruzione?
(Angelo Sferrazza)