Presepio Brandani - Urbino

Natale 2016

in Costume

Gli Auguri per il Natale 2016 per gli amici di Fanocittà

Presepio Brandani - Urbino 

 

Lo scrittore Mario Narducci, da L’Aquila a Urbino per il Natale con un recente testo inedito, “Natale a Urbino”, e con un pensiero sull’oggi.

 

NATALE A URBINO

di Mario Narducci

D’inverno
Urbino
ha il cuore caldo
della nostalgia
e se cade Natale
i vicoli e le piazze
si fanno teneri
come ceri d’Avvento
o miele caldo
sciolto nel latte
dell’infanzia antica.

Le donne nelle case
tirano già la pasta
dei cappelletti
e tu che mai mancasti
l’appuntamento
ora mi svuoti l’anima
febbrile sulla tavola
dei piatti delle feste
che più nessuno
appronta.

Ho portato i miei passi
per le Voltacce
e c’era alla finestra
a chiamarti tua madre
col fischio dell’intesa
e dietro i bimbi
nell’irrequietudine
della vacanza
e lungo Via Barocci
il chiasso dell’infanzia
là dove oggi stanno
e mercatini dell’artigianato.

Quando partisti
si interruppe il sogno
dei pastori e dei magi
e naufragò la stella
nel buco nero
dell’ assenza atroce
Ecco evocarli ancora
è ridarti la vita
e a me ridare il tempo
sereno che si spense
nell’ultimo Natale.

Mario Narducci

 

 

Buon Natale 2016 - Lucio Del Gobbo

 AUGURI DA LUCIO DEL GOBBO

 

Identità e identificazione

La collettiva di Urbino Arte nella Galleria Barocci del Collegio Raffaello, allestita da Vitaliano Angelini, ci pone domande sull’esistere e propone risposte tenendo conto dell’esistente. L’identità attiene, infatti all’unicum esistenziale di persone e cose; l’identificazione è invece il processo che porta al loro riconoscimento. L’arte ne è la sintesi perché fare arte vuol dire affermarsi come personalità distinta e riconoscersi nel processo formativo mai concluso.

10 dicembre – 8 gennaio 2017 /Ricordo di Otello Sisti incisore urbinate / 12 espositori fra cui Giorgio Focarini, Oliviero Gessaroli, Nino Pieri, Fernando Tiboni.

 

 

Quale Natale

Il Natale è necessariamente la riflessione e la memoria sulla famiglia. La festa di Natale propone il ricordo di una famiglia dove interagiscono padre madre e figlio, festa intima, del calore della vita. E quindi festa della memoria: richiama anche gli assenti, che proprio perché rievocati riprendono vita nuova. La gente che non c’è diventa presenza con la dolcezza della memoria e non con il dolore: si riconosce in questo valore la festa del Natale, che assume una funzione sociale. Il Natale resta come essenza, come valore e si rinnova continuamente.

Mario Narducci

 

 

STESSO DESTINO

di Mario Narducci

Tornare
Partire
Oscilla
L’altalena
Della vita
Sempre altrove
È il cuore
Dove
Non sei
E vorresti
Essere
O dove sei
Per tornare
Dov’eri.

Nuvole mosse
Dal vento
Siamo
Placide a volte
Altre baruffanti
Salpeggi
E approdi
E in mezzo
Noi
Lacerati
Da richiami
Ancestrali
O amori
Separati
E indivisi.

Due Città
Uguale respiro
Secco
Se azzurro
È il cielo
Qui i richiami
Del cuore
Là le voci
Dell’anima
E scendere
E salire
Per le antiche
Vie
Tra volti
D’antica storia
E gettare i dadi
Sul tappeto
Verde
Per vedere
Chi vince
E chi perde.

L’Aquila
Urbino
Altalena
Infinita
Medesimo
Estatico
Destino.

 

Il Natale dentro

Portarsi dentro il Natale
equivale a salvare il Bambino,
il Bambino venuto a salvarci.

Famiglia non ancora dispersa
e speranza dentro la grotta,
porta di luce, reale risorsa.

Coperto di gioia è il Bambino
mentre rinasce e ci attende
nel cuore di coloro che amiamo.

 

Quando la realtà ci sveglia con la sua ferocia, il Natale sembra offuscarsi, farsi terribile. E dilaga il pensiero che ci sono tante ragioni per essere tristi, sconsolati, amareggiati. In momenti così, un aiuto ce lo può dare, forse, soltanto un’idea paradossale: anche nelle circostanze più disperate, non c’è alcuna ragione per essere senza speranza. Il Bambino, rinascendo in noi, dà senso sempre nuovo a queste parole.

 

Germana Duca Ruggeri

Germana Duca, anconetana, vive e scrive a Urbino. Ha pubblicato i racconti Tessere (2004) e le raccolte poetiche distanzainstanza (1999), Ex ore (2002), Gli angoli della terra (2009). Nel 2016, con l’Accademia di Belle Arti di Urbino, ha stampato la plaquette Orlo invisibile a cura di Gastone Mosci. Il titolo, dono del prof. Giovanni Turria, è stato attribuito anche alla più recente silloge dell’autrice, in uscita a gennaio da Manni.

 

NATALE NEL SINAI OFFESO

Dal Sinai a San Pietroburgo

di Maria Grazia Maiorino

 

Se lo schermo del televisore
si potesse dividere a metà
vedresti simultaneamente
ali spezzate in volo rottami
conficcati a caso nella sabbia
il deserto gli occhi fissi di una testa
di bambola una scarpa rovesciata
fogli di quaderno mossi dal vento
qualcosa di rosso – uomini in tuta
con sacchi che metteranno a tacere
tutto questo – tutto questo vedresti
e due giovani turiste di passaggio
gli zainetti in spalla sostare davanti
a un giardino di fiori e péluche
ammucchiati insieme alle candele
nella palla di vetro dell’aeroporto
petali-fiammelle che scendono
come neve sull’orlo di un canto
venuto a consolare il Bambino
messo in alto tra le stelle come un santo
che ti volta le spalle e sogna il cielo

 

Un anno dopo il disastro aereo sulle montagne del Sinai, costato la vita a 224 persone, tra cui 27 bambini, quasi tutte di nazionalità russa, il fermo-immagine della poesia ci aiuta a vedere nella fotografia della più piccola delle vittime, in mezzo al giardinetto memoriale subito allestito all’aeroporto di San Pietroburgo, un simbolo del Bambino Salvatore. A sentire che anche in tempi difficili e dolorosi Egli non ci abbandona ed è pronto a rinascere nella gioia del Natale, affinché ognuno di noi possa trovare nel suo cuore nuove vie di speranza e di pace.
Maria Grazia Maiorino

 

Fra le immagini dei telegiornali che accompagnavano le notizie sulla caduta dell’aereo russo sul deserto del Sinai in seguito a un attentato, nel mese di novembre del 2015,mi colpì soprattutto quella del piccolo giardino-memoriale fiorito in un angolo dell’aeroporto di san Pietroburgo, dove in alto di intravedeva la fotografia di un bambino. Andai a cercare su internet e trovai così la storia di Darina: era la vittima più piccola, fotografata prima della partenza dai genitori. Aveva poco più di un anno e si reggeva appena in piedi appoggiandosi a una vetrata, indossava una tuta e voltavale spalle all’obiettivo. Riconobbi la foto, messa in rete da un medico in ricordo, e così nacque la poesia. E la possibilità di continuare a vedere in lei un’icona del Bambino Salvatore, che rinasce nei nostri cuori ogni Natale.

 

 

 

Natale da Urbino in margine ad Andirivieni 14 con Gianluigi Bellucci, Giovanni Turrìa, Gianluca Murasecchi, Giuseppe Di Giangirolamo, Gastone e Grazietta Mosci

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Per il Natale 2016, Gianluigi Bellucci, docente nella Scuola di Grafica dell’Accademia di Belle Arti di Urbino, propone una suggestiva opera di piccolo formato, Mappa dell’amicizia. 4 disegni per 4 amici, ogni disegno (mm. 150×200) partecipa a un semicerchio di pastelli con due tonalità che giungono ad un colore comune in un incontro lineare di segni a punta di lapis. Al segno rosso segue il nero, questi si sovrappongono linearmente e danno vita al terzo colore comune, un viola magico come produce la ceramica. La mappa è una tessitura che testimonia l’amicizia per Giovanni Turrìa, Gianluca Murasecchi, Giuseppe Di Giangirolamo e Gastone Grazietta Mosci. Vi è compresa la piccola Elena Bellucci che comunica segnali di gioia e di pace e sorrisi.

 

 

Andirivieni 2016

 

Gianluigi Bellucci Mappa dell’amicizia. 4 disegni per 4 amici

 

 

Raimondo Rossi, Angelo della Pace, cera molle, 2016.

Buon Natale dall’artista di Caste Durante oggi Urbania

 

Angelo della Pace - Raimondo Rossi

 

NATALE

di Angelo Paoluzi

 

Lo scenario è dimesso. Un rifugio
per mandriani alla pastura, un neonato
assopito in una culla all’angolo
della capanna, dove il tepore s’accumula.

 

Non si direbbe un parto clamoroso, ma all’intorno
risuonano armonie, luci s’accendono,
vaga una stella non si sa da dove
e arrivano cenciosi e sorpresi pastori.

 

Se non ci fossero un paio di cronisti
e un corteo di sovrani venuti,
dicono, con doni dall’oriente,
chi si sarebbe accorto dell’evento?

 

Per questa nascita, ci vuol altro che la nostra
voglia di festa.

 

Santo Natale 2016, Anno Nuovo 2017

Il messaggio natalizio di Angelo Paoluzi era atteso per la rubrica di Fano città dedicata al Natale 2016. Poste e web non hanno risposto bene. Mancava il sospiro dell’inquietudine ed il segno della profezia.
Ora, è ripristinato l’antico rito, la trepidazione dell’attesa.