La Valle dei Giusti
Pergola e gli Ebrei

Pergola e gli Ebrei: La valle dei giusti e dei salvati di Angelo Sferrazza

in Costume

Pergola e gli Ebrei: La valle dei giusti e dei salvati

di Angelo Sferrazza

La Valle dei Giusti

 

Pergola. Questo il titolo di un libro appena uscito e presentato a Pergola a fine estate nella sala Consiliare del Comune. Autrice Anna Pia Ceccucci, una insegnante di robusta cultura e da sempre impegnata nel sociale. La valle è quella del Cesano, i “salvati” gli ebrei di Pergola e quelli che vi erano stati inviati al confino, i “giusti” tutti quelli che si sono adoperati per proteggerli dall’arresto dei nazifascisti.

 

A distanza di anni, settanta, la cosa può sembrare un’azione quasi normale, un po’ come salvare uno che sta per affogare o un bambino che attraversa la strada mentre arriva un’auto. Ma solo se si conosce la storia di allora, ciò che sarebbe successo a chi veniva scoperto a proteggere un “nemico” o peggio un “ebreo”, si può comprendere la grandezza del gesto. Azioni di immenso valore, compiute da persone non strutturalmente militanti, lontanissime dall’idea di compiere un atto eroico, ma solo spinte dalla profonda convinzione, cristiana e non, che chi soffre ed è in pericolo deve essere aiutato.

 

Una comunità piccola, chiusa quella di Pergola, dove tutti si conoscono, dove le autorità non mancano di strumenti di controllo: ebbene proprio qui è stato possibile il “miracolo”. Illuminante è l’elenco (trenta comprese tre famiglie) delle persone che hanno partecipato all’ “operazione”, sacerdoti, suore, impiegati, insegnanti, artigiani, agricoltori, professionisti, intere famiglie. Nessuna organizzazione alle spalle, nessuna istituzione o collaborazione nascosta, ma solo fede e coraggio. Il libro di Anna Pia Ceccucci ha una struttura interessante. Il lavoro deve essere stato lungo e minuzioso, la raccolta di documenti vasta e preziosa. Un altro merito è aver superato la ritrosia e la riservatezza dei protagonisti, un tratto specialissimo dei marchigiani, per farsi raccontare le storie dei protagonisti. Una scoperta per moltissimi cittadini di Pergola e per gli stessi ebrei, anche figli di salvati. Documenti, foto, testimonianze, schede dei “salvati” e dei “giusti”. La lettura interesserà soprattutto la comunità locale, svelandone fatti ed eventi, nomi, volti, date. Ma non deve essere così. Albert Einstein diceva che due cose lo colpivano: “l’immensamente grande e l’immensamente piccolo”. Ebbene, se l’immensamente grande è la Shoah, l’immensamente piccolo è il singolo individuo che rischia e si offre, come è stato a Pergola. La letteratura di quel periodo è vastissima e la produzione non si ferma. Ciò è importante, per le giovani generazioni, è vero, ma anche per il debito che si deve pagare a chi ha operato.

 

Un solo esempio. Ma ve lo immaginate cosa è stata la ritardata consegna ai carabinieri del telegramma del 23 novembre ’43, contenente l’ordine di arresto degli ebrei? E non una sola persona ha operato, ma l’intero ufficio postale. Senza quell’atto la sorte degli ebrei sarebbe stata un’altra. Pergola ha accolto per secoli famiglie ebree, che si sono distinte ed hanno rappresentato momenti interessanti nell’economia e nella politica. La loro presenza ha subito le alternanti vicende dei secoli passati, le intolleranze religiose, spesso la discriminazione sociale e culturale.

Decisivo il contributo a questa conoscenza il documentatissimo articolo di Sandro Sebastianelli Gli ebrei a Pergola dal XIV al XIX su “Annuario di Studi Ebraici” ( Roma 1984 / 5744). Una stele ricorda gli ebrei pergolesi, posta nella “Fossa degli ebrei” dall’amministrazione comunale del sindaco Giordano Borri. Un atto che ha risvegliato l’interesse per ciò che i pergolesi avevano fatto. E’ la stele in copertina. Dal 1963, lo Yad Vashem, l’Istituzione dello Stato di Israele che presiede alla memoria della Shoah, ha riconosciuto più di venticinquemila “Giusti”. Per la cronaca l’ultimo italiano Gino Bartali, due mesi fa. Ma i Giusti come si vede dalla lettura dell’importante e puntuale libro della professoressa Anna Pia Ceccucci, sono molti di più. Sono quelli che non hanno avuto nessuna esitazione. Esempi da ricordare, specialmente in questo periodo, dove a dispetto di ogni lezione della storia, sta risorgendo l’antisemitismo. Orrore e vergogna incancellabili del XX secolo. (Angelo Sferrazza)