Agenda 2014 lietoColle I
Sul Confine

Urbino, 18 novembre: Il Segreto delle Fragole – Agenda 2014

in Costume

Urbino, 18 novembre ore 18 presso l’Accademia di Belle Arti: Il Segreto delle Fragole – Agenda 2014

SUL CONFINE

Agenda 2014 lietoColle I

 

 

Insieme agli allievi dell’Accademia che hanno collaborato con le loro incisioni saranno presenti: il presidente dell’Accademia di Belle Arti Giorgio Londei, il Direttore Sebastiano Guerrera, Gianluca Murasecchi, Giovanni Turrìa, Stefania Avellino e Stefania Quattropani curatori del progetto grafico. Interverranno i poeti Annamaria Farabbi, Franca Mancinelli, Umberto Piersanti, Mariarita Stefanini. Sarà presente l’editore Michelangelo Camelliti.

 

IL SEGRETO DELLE FRAGOLE – ed. 2014

a cura di Alberto Nessi e Marco Vitale

Il confine, traccia che unisce e separa, passa “naturale” tra i monti e per umano artificio tra i deserti, impegna i corsi d’acqua, diviene incerto quando una lingua, una parlata scivola impercettibile in un’altra o si alza invece, come una barriera insuperabile, tra i sedimenti della storia. Il confine che segna il paesaggio interiore di ognuno, la linea d’ombra, il precipitato della memoria, il prima e il dopo. Il confine che include e esclude, protegge e minaccia, che parla del potere e dell’offesa, di chi è diverso e di chi è uguale. Il confine tra quanto si sa e quanto non si conosce, ma che la poesia intuisce per vie segrete. Il confine e l’al di là del confine, nell’esperienza della scrittura. Nell’Agenda intervengono cinquanta poeti con i loro aforismi.

 

Il lavoro grafico a Urbino

Presso il laboratorio di Grafica d’arte dell’Accademia di Belle Arti di Urbino è stata curata l’impaginazione grafica e gli apporti di stampe d’arte riprodotte nell’agenda e, per quanto attiene ad un numero di cento copie limitate, inserite in copia originale nell’edizione. I giovani artisti in formazione presso l’Accademia di Belle Arti hanno realizzato immagini non a carattere illustrativo, bensì evocativo, sono visioni di una percezione formale o interiore dei concetti di limite, frontiera, confine. La copertina ed il retro di copertina ideate da Gianluca Murasecchi e Giovanni Turria, i quali hanno anche contribuito con l’inserimento di due immagini all’interno dell’edizione, determinano visivamente un’idea minimale di fragilità d’apparizione delle forme in uno spazio indeterminato e alludono ad un disegno primitivo, liminare ad un tracciato proprio dell’infanzia, tale da avvicinarsi il più possibile ad una semplicità d’espressione il più possibile umana e condivisibile. L’agenda, edizione dedita all’uso comune e quotidiano, intende così suggerire una partecipazione diretta ai fruitori, accompagnando lo scorrere dei giorni con cenni di poetiche che avvicinano le generazioni e le più disparate occupazioni sociali, con leggerezza e sobrietà.

 

Chi sono i curatori

 

Marco Vitale (Napoli 1958) vive e lavora a Milano. Ha tradotto tra l’altro leLettere portoghesi, Bur 1995, Gaspard de la Nuit di Aloysius Bertrand, Bur 2000,Stanze della notte e del desiderio di Jean-Yves Masson, Jaca Book 2008, Miseria della Cabilia di Albert Camus, Nino Aragno Editore 2012. Tra i suoi libri di poesia libri di poesia L’invocazione del cammello, Amadeus 1998, Il sonno del maggiore, Il Bulino 2004 (poi in Bona Vox, a cura di Roberto Mussapi, Jaca Book 2010), Luna d’eclissi, LietoColle 2004, Canone semplice, Jaca Book 2007, Come da un lungo sonno, Il Bulino 2010. Ha pubblicato il saggio Parigi nell’occhio di Maigret, Unicopli 2000 e, sempre per Unicopli, curato il volume intervista a Evaldo Violo Ah, la vecchia BUR! : storie di libri e di editori, 2011. Collabora a “L’indice dei libri dei libri del mese” e a “Poesia”.

 

Alberto Nessi (1940) è cresciuto a Chiasso e oggi vive nel villaggio di Bruzella. È stato insegnante. È poeta e narratore. Le sue principali pubblicazioni sono, per la poesia: I giorni feriali (1969), Ai margini (1975) (le due raccolte sono state ristampate da Giampiero Casagrande, Lugano, nel 1988); presso Casagrande, Bellinzona: Rasoterra (1983), Il colore della malva (1992), Blu cobalto con cenere (2000), Ladro di minuzie (poesie scelte), 2010; presso LietoColle, Faloppio: Iris viola (2004); presso Alla chiara fonte, Lugano : Ode di gennaio (2005).
Per la prosa: Terra matta, Dadò, Locarno,1984; da Casagrande, Bellinzona: Tutti discendono (1989), Fiori d’ombra (1997), La Lirica (1998). La prossima settimana, forse (2008)
Ha curato l’antologia di testi e testimonianze sulla Svizzera italiana Rabbia di vento (Casagrande, Bellinzona, 1986) ed è autore di libri realizzati in collaborazione con artisti. Parte della sua opera è tradotta in varie lingue.

 

Gianluca Murasecchi (Spoleto 1965), vive e lavora a Roma. Artista visivo formatosi in lunghi periodi permanenza a Bruxelles, Algeri, Ginevra e Tallinn, della sua attività espositive si ricordano: Contemplazioni/ Gianluca Murasecchi-Luca Padroni. Sala Santa Rita, a cura di Guglielmo Gigliotti, Roma, 2012-2013; Ibidem|Kelly Driscoll-Gianluca Murasecchi, AB 23, a cura di S. Portinari, Vicenza, 2011; La Pensée du Dehors, 2010, Torre normanna di Cisternino (Br), a cura di Luca Arnaudo e Roberto Lacarbonara; Materia Seconda, 2008 a cura di Luca Arnaudo, Alessio Verzenassi, Giovanni Carandente, spazi della Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea presso l’ex Monte di Pietà, Spoleto (Pg); Segnario, 2008, Galleria Il Bulino artecontemporanea, Roma, a cura di Giuseppe Appella e Guido Strazza; Quadratonomade, 2012, Palazzo delle Esposizioni, a cura di D. Pinocci, Roma; Lo stato dell’ Arte – Umbria, 2011, Padiglione Italia della 54° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, Spoleto, a cura di V. Sgarbi, G. Marziani. Ha illustrato libri editati da Il Bulino di Roma. È docente di Grafica d’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino.

 

Giovanni Turria (Francavilla di Sicilia, ME 1970) diplomato nel 1994 all’Ac- cademia di Belle Arti di Venezia in pittura, si è specializzato presso la Scuola Internazionale di Grafica d’Arte Il Bisonte di Firenze. Nel campo della grafica d’arte si segnala la sua partecipazione alle principali rassegne internazionali dell’incisione, dalla Biennale Internazionale di Alijo in Portogallo (I premio giovani nel 2001) a quella per l’Incisione di Acqui Terme (dove riceve il I premio nel 2005); le rassegne, da Grafica Oggi, viaggio nell’Italia dell’Incisione alla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino a L’incisione Italiana Contemporanea al Museo Slesiano di Katowice in Polonia, fino al progetto speciale del Padiglione Italia alla 54ma Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. Nel 1997 ha fondato a Vicenza l’Officina arte contemporanea che ospitauno spazio espositivo e studi d’artista, oltre ad una stamperia dove pubblica libri d’arte e poesia. È docente di Grafica d’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino.

 

 

 

Aforismi a cura di
Alberto Casiraghy dal catalogo
delle edizioni Il Pulcinoelefante

 

 

 

Testi

Prisca Agustoni, Annelisa Alleva, Daniele Bernardi, Yari Bernasconi, Donata Berra, Aurelio Buletti, Maria Clelia Cardona, Anna Cascella Luciani, Francesco Dalessandro, Massimo Daviddi, Milo De Angelis, Pietro De Marchi, Roberto Deidier, Annamaria Farabbi, Fabio Franzin, Vincenzo Frungillo, Fernando Grignola, Markus Hediger, Jolanda Insana, Gilberto Isella, Franca Mancinelli, Annalisa Manstretta, Piero Marelli, Kurt Marti, Pietro Montorfani, Matteo Munaretto, Roberto Mussapi, Adriano Napoli, Giampiero Neri, Maurizio Noris, Giorgio Orelli, Gianfranco Palmery, Elio Pecora, Ugo Petrini, Luigi Picchi, Daniele Piccini, Umberto Piersanti, Giancarlo Pontiggia, Fabio Pusterla, Gabriele Alberto Quadri, Alessandro Ricci, Tiziano Rossi, Leta Semadeni, Giovanna Sicari, Mariarita Stefanini, Flavio Stroppini, Alberto Toni, Maria Rosaria Valentini, Isabella Vincentini, Frédéric Wandelère, Edoardo Zuccato; con un racconto di Giuseppe Arcidiacono.

 

Tavole degli allievi della Scuola di Grafica dell’Accademia di Belle Arti in Urbino
Federico Ambrosio, Riccardo Bucella, Mattia Caruso, Mauro Curlante, Veronica Malatesta, Antonio Malaspina, Danilo Musci, Irene Natale, Maria Tomaselli, Matteo Spinelli.

 

Copertine di
Gianluca Murasecchi
Giovanni Turria
(e due opere in riproduzione integrale)

 

Impaginazione e lettering di
Stefania Avellino
Stefania Quattropani

 

 fatti 8

Agenda 2014 di LietoColle e Fatti d’arte e poesia 8

di Gastone Mosci

Urbino. Un incontro di poesia e di umanità rivolto all’arte ed ai giovani, il meeting di lunedì 18 novembre 2013 nell’aula magna di Giro del Cassero della Scuola di Grafica dell’Accademia di Belle Arti di Urbino. Protagonisti sono stati un editore, Michelangelo Camelliti di LietoColle, i due curatori dell’Agenda 2014 “Il segreto delle fragole”, i poeti Alberto Nessi e Marco Vitale, altri poeti in cattedra Annamaria Farabbi, Franca Mancinelli e Umberto Piersanti, i due docenti che organizzano la vita dei laboratori e il programma “Andirivieni 2”, Gianluca Murasecchi e Giovanni Turrìa, le due studentesse della impaginazione Stefania Avellino e Stefania Quattropani, e i dieci favolosi studenti del corso di grafica (Federico Ambrosio, Riccardo Bucella, Mattia Caruso, Mauro Curlante, Antonio Malaspina, Veronica Malatesta, Danilo Musci, Irene Natale, Matteo Spinelli, e Maria Tomaselli). Hanno fatto gli onori di casa a un centinaio di giovani, il presidente Giorgio Londei e il direttore Sebastiano Guerrera.

 

52 poeti e 12 incisori

Ha coordinato quel pomeriggio di festa Murasecchi, artista e tessitore della collaborazione urbinate con le edizioni LietoColle di Como. L’Agenda è alla sedicesima edizione, è ben confezionata, ricca di contributi, organizzata come un livre de chevet che invita alla lettura, alla riflessione e al diario: un bricolage, dicono lo svizzero Nessi e il napoletano-milanese Vitale. Tutti hanno letto le proprie poesie e sussurrato i propri amori, al plurale e nei confini dell’esistenza: i 52 poeti dell’Agenda appartengono all’area romancia e lombarda fino al Ducato di Urbino e al Sud. “Sul confine” – un avviso ai naviganti – sta lo specchio della poesia, del nuovo meticciato spirituale (Alberto Nessi), dell’esercizio della profezia (Luigi Alici), delle luci fra veglia e sogno (Marco Vitale), fra vicino e lontano (Giovanni Turrìa), fra coscienza di poesia/grafica e cospirazione del silenzio (Murasecchi), l’ascoltare (Annamaria Farabbi), “il fiume degli umani” (Umberto Piersanti), “il fiume” della vita (Franca Mancinelli). Ho messo molti echi in questa nota che vorrebbe evocare la ricchezza di un incontro, anche internazionale, di poesia “sul confine” dei luoghi e dei saperi del racconto della vita, che possiamo trovare anche nelle dodici incisioni/illustrazioni. Si è parlato brevemente di molte cose, di esperienze d’arte e dello spirito. Sono stati ricordati anche il poeta ticinese Giorgio Orelli e il romano Gianfranco Palmery.

 agenda

Fatti d’arte e poesia 8

“Andirivieni 1” è stato dedicato agli ex libris da Cristiano Beccaletto il 28 ottobre 2013. Lo ricordo per restare nel mondo della grafica di riguardo ed aprire a Fatti d’arte e poesia 8 la plaquette dedicata al poeta Marco Vitale, all’incisore Maria Luisa Borra e allo scrittore/incisore Murasecchi, una confezione editoriale a organetto, in 16°, “La collina di Fourvière” è un simbolo della sua poesia, il luogo del ricordo e della conversione: alle porte di Lione, del Vieux Lyon, verso Parigi, Fourvière è uno spazio creativo con la basilica romana dove sta la “Collina che prega” – un “elefante rovesciato” nella sua struttura urbanistica – di fronte alla “Collina che lavora”, la Francia laica. Marco Basile racconta un mondo antico caro ai Galli, una peripezia della storia dei romani, di Giulio Cesare. Ecco la poesia di Basile, che narra un sogno.

 

Non ricordo in che punto dell’ellisse
che dispone con cura le raccolte
dei primi secoli dell’età volgare
si conservi una stele con il mio nome
un manufatto scabro, ma inciso
in capitali di una certa schiettezza
Parla di un Marcus Vitalis
che nell’antica Lugdunum
divenuta romana – ora la limpida
elegante Lione –
tenne una mescita di vino
e fu una specie di console
di sindaco della corporazione degli osti
Visse grazie a quel gracile arbusto
Solo da poco conosciuto e lì giunto
con i calzari di Cesare: un segno
certo di conquista: un bene
a troppo caro prezzo? Un lembo
grato di destino come l’uso
liturgico – di lì a poco –
lascerebbe supporre?
Se ne può discutere a lungo
anche a partire .
da questa semplice traccia

 

Accompagna questo ritmo poetico un simbolo della comunicazione, un carrello che porta sogni e segreti: i sogni hanno le luci delle margherite della Provenza, i segreti non hanno colore ma malìa, movimento, invenzione. E’ il mondo dell’acquaforte di Maria Luisa Borra che organizza oggetti legati alla tessitura mentale, segni che s’intrecciano, assemblaggi: le contaminazioni degli anni ottanta, le edizioni a minima tiratura, gli esemplari preziosi di idee di pacificazione. E’ il campo del rilievo oggettivo, del dato come rappresentazione, come scena che si anima, dell’uso minimale del simbolo: i disegni sembrano fatti, vale a dire realtà per includere la loro rilevanza. La Borra predilige l’acquaforte, che è il mezzo per sostenere un discorso d’arte ininterrotto, piacevole. Questa opera di Fatti d’arte e poesia è stata tirata in 120 esemplari ed entra nel dialogo sull’incisione della Scuola di Grafica, nel segnale di parola e immagine, di poesia e incisione.

Per restare avvinto a quelle atmosfere calcografiche leggo il contributo critico che ogni volta arricchisce la plaquette, che è nell’occasione di Gianluca Murasecchi: nella sua scrittura, nel testo dei chiaroscuri dei suoi pensieri segue un discorso alto del suo itinerario di artista/filosofo: cita Bembo e Raffaello arriva a Cocteau e William Butler Yeats per raggiungere uno stato di interrogazione e di perfezione, non di illusione. Resta però profonda l’inquietudine di come il gesto del pittore possa entrare in rapporto con la parola. Ed ecco l’autore di inquietanti bulini che scandiscono una poetica di energia vitale giungere a dire: “Forse il silenzio, l’assenza di ogni visione è ciò che ci aspetta al termine di tanto errare…”. Non discuto la complessità della sua pagina. Con quelle parole chiudo questa conversazione che rimando al prossimo quaderno, nono, di Fatti d’arte e poesia, confezionati da Giovanni Turrìa. (Gastone Mosci)

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