Belforte allIsauro

Dal Nido di Belforte all’Isauro all’Università di Urbino Carlo Bo

in Cultura

Belforte all’Isauro: Cittadinanza Onoraria al magnifico rettore Stefano Pivato e Premio Castello Barone di Beaufort al Presidente Gianfranco Sabbatini

 

PROGRAMMA DELL’EVENTO

Inaugurazione Asilo nido e Scuola primaria in via Collodi e cerimonia consegna pulman da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro.

Ore 10,30 di Giovedì 31 maggio Saluto delle autorità e del Presidente Assemblea Legislativa Regione Marche Vittoriano Solazzi.

Seduta straordinaria del Consiglio Comunale di Belforte all’Isauro, ore 11,30, per il conferimento della Cittadinanza Onoraria al Magnifico Rettore Stefano Pivato dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo e consegna del Premio Castello Barone Beaufort in II Edizione all’Avv. Gianfranco Sabbatini Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro.

Cittadinanza Onoraria al Chiar.mo Prof. Stefano Privato, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo. E’ diventata una tradizione il conferimento della Cittadinanza Onoraria al magnifico rettore dell’Università di Urbino: ha iniziato Carlo Bo il 25 gennaio 1992, poi Giovanni Bogliolo il 28 ottobre 2006.

 

Dal Nido di Belforte all’Isauro all’Università di Urbino Carlo Bo

Stefano Pivato

Belforte all’Isauro. Dopo Carlo Bo, magnifico rettore dell’Università degli Studi di Urbino per 54 anni, dopo Giovanni Bogliolo dal 2001 al 2009, dal 24 settembre 2009 è Stefano Pivato il nuovo magnifico rettore, 63 anni, nato a Gatteo a Mare, residente a Rimini, dove è stato assessore alla cultura dal 1999 al 2009. Pivato ha studiato a Urbino dove si è laureato in storia con il prof. Lorenzo Bedeschi nel 1973, ha iniziato la sua carriera universitaria nell’ateneo feltresco, nel 1988 associato di storia contemporanea nell’Università di Trieste, nel 1991 visiting-professor alla Sorbona, negli anni ’90 ha collaborato ai progetti di ricerca dell’Istituto Universitario Europeo di Firenze e dell’Università di Lyon. Pivato ritorna a Urbino nel 1992, chiamato come docente di storia contemporanea nella facoltà di Lingue e letterature straniere, nel 2000 viene eletto preside, il 20 maggio 2009 eletto magnifico rettore al primo turno.
E’ Presidente della Fondazione Carlo e Marise Bo. Nel 1999 ha vinto il Premio Frontino Montefeltro per la Cultura marchigiana del quale è Presidente dal 2010. E’ uno storico con interessi nel mondo contemporaneo rivolti al rapporto tra cultura popolare e cultura politica. Fra i suoi ultimi libri: “Vuoti di memoria. Usi e abusi della storia nella vita pubblica italiana” (Laterza 2007); “In bicicletta. Memorie sull’Italia a due ruote”, in coll. (Il Mulino 2009); “Il turismo nei piccoli borghi. Fra cultura e ri-definizione dell’identità urbana: il caso di San Marino”, in coll. (Centro Samm. Studi Storici 2010); “Il secolo del rumore. Il paesaggio sonoro nel Novecento” (Il Mulino 2011).

L’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” è stata fondata nel 1506, conta 8 dipartimenti, 14.727 studenti, 368 docenti di ruolo, 364 non docenti di ruolo.
Il prof. Pivato porta un “cambio di passo”, che è il suo manifesto elettorale. Urbino è città Campus con collegi per 1.530 posti letto ed un rapporto 1/1 abitanti Comune studenti Università. Internazionalizzazione dell’Università Carlo Bo. Il Portale Web www.uniurb.it è il primo classificato fra i siti universitari italiani dal Censis. Obiettivi: si è stabilizzata l’emorragia delle iscrizioni, gli studenti vengono da tutte le regioni, l’Università di Urbino è un “caso di studio” esemplare, la Comunicazione è al primo posto (uff. stampa, rassegna stampa, documentazione fotografica) con stile trasparenza, il nuovo Magazine UniurbPost , la Foresteria College International, la Missione Archeologica italiana a Cirene. Tanto altro e forse la meta dei 200 mila laureati.

Come si presenta l’Università di Urbino? “In un quadro di crisi gravissima dell’intero sistema universitario Urbino c’è”. Urbino è classificata al 13° posto in Italia su 80 atenei, rapporto Alma Mater 2012. “Governare un ateneo in un momento di crisi come quello attuale non è impresa facile. Ma soprattutto è arduo declinare il sapere e la conoscenza in un momento in cui la cultura e l’istruzione sono in un forte stato di sofferenza”.
“Questo aumenta le responsabilità dell’Università come luogo del sapere, della conoscenza, della ricerca”. Aforismi del rettore Pivato dal saluto del 15 novembre 2012 inaugurazione del 507° Anno Accademico dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo. Tre settimane fa, il rettore Pivato ha presieduto a Urbino la Conferenza internazionale “Una finestra sullo Yemen” ed ha incontrato il Premio Nobel per la Pace Tawakkul Karman.

 

 

 

Premio Castello Barone Beaufort a Gianfranco Sabbatini, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro

Gianfranco Sabbatini

Belforte all’Isauro. Una testimonianza d’onore e di cittadinanza sociale l’on. avv. Gianfranco Sabbatini, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, l’ha data a Belforte all’Isauro quando nel luglio-settembre 2007 il Comune ha organizzato una serie di incontri culturali estivi che hanno trovato un momento importante, il 7 luglio, al convegno nella frazione di Campo ex-Chiesa San Pietro sul problema dell’unità del Montefeltro.

La Conversazione-dibattito di Sabbatini era su “Quale Montefeltro?”, una riflessione sulla situazione di separazione. Vi erano convenuti sindaci e amministratori, docenti universitari, operatori culturali e cittadini del Montefeltro del Foglia. Sabbatini tenne una elaborata comunicazione sull’argomento sottolineando le ragioni storiche e spirituali dell’unità di un territorio, di un’area che abbraccia quattro fiumi – se si pensa al grande Montefeltro – dal Marecchia al Conca, al Foglia e al Metauro, soprattutto una antica civiltà, che Carlo Bo per la zona al confine con la Romagna definì Montefeltro come “Portale delle Marche”. Si andava dalle terre d’origine dei Montefeltro e dei Malatesta fino allo Stato di Urbino ed all’epoca del Rinascimento urbinate.

Il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro tenne un discorso rigoroso sulle ragioni antropologiche e sulla cultura di un ambiente particolarmente laborioso e creativo, in quanto in altri secoli la ricchezza e la prosperità della provincia si esprimeva nella zona pedemontana e nel tratto a monte dei fiumi in questione. Era il tempo della vita rurale e della civiltà contadina. In terre di gente bellicosa – per lottare accanto ai Montefeltro e ai Della Rovere – dominava l’agricoltura e l’artigianato.

Il Montefeltro nel periodo di Federico e ducale esprimeva la città di Urbino come una delle capitali dell’Italia del Quattrocento e del Cinquecento, ed inoltre la rete dei comuni e delle signorie come un luogo di una economia ricca ed in continuo sviluppo. Tutte le città, i paesi e i borghi del grande Montefeltro sono sempre belli e accoglienti e ben restaurati. L’auspicio di Sabbatini era di poter mantenere questa unità e di dare l’impulso ad una politica di nuovi impegni programmatici. Anche il dibattito, coordinato dal Sindaco Sauro Brisigotti, fu ampio, articolato e ricco di spunti unitari. Quell’estate, fra giugno e settembre, l’animazione culturale di Belforte è stata intensa, di riferimento e di promozione di una possibilità inedita di partecipazione culturale. Tanti paesi lungo il Foglia si sono svegliati grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro.