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Il Medioevo e la Grande Guerra – Circolo della stampa di Pesaro e la Società pesarese di studi storici

in Cultura

Conferenza “Il Medioevo e la Grande Guerra” a cura del Circolo della stampa di Pesaro e la Società pesarese di studi storici

L’intervento riguarda i modi attraverso i quali il Medioevo fu recepito e riproposto durante la prima Guerra mondiale. In quel conflitto spaventoso e terribile, fatto di macchine micidiali e di fanti in trincea, con cui iniziò il “secolo breve” (secondo la nota definizione di E.J. Hobsbawm), il medioevo e i suoi miti furono paradossalmente, di grande rilevanza: basti pensare che Giovanna d’Arco, eroina della nazione francese, non fu canonizzata nel XV secolo bensì nel 1920, immediatamente dopo la fine del conflitto.
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La propaganda bellica si servì di temi medievali per incitare i propri combattenti e per stigmatizzare le azioni del nemico; la costruzione dei grandi quadri storici di alcuni tra i principali studiosi del medioevo (tra cui Bloch, Huizinga, Kantorowicz, Pirenne) e la costruzione degli universi narrativi “medievaleggianti” di alcuni tra i principali autori inglesi del XX secolo (tra cui C. S. Lewis, autore delle Cronache di Narnia, e di Tolkien) devono molto alle esperienze di guerra; mentre di converso il movimento futurista italiano si scagliava contro il “passatismo”, di cui il “medievalismo” era parte fondamentale.
Nella conferenza saranno presentati sinteticamente due temi principali: come alcuni simboli desunti dall’immaginario, allora corrente, sul medioevo furono impiegati nel discorso pubblico e dagli stessi combattenti per illustrare e spiegare la guerra; e per quali ragioni il caso italiano va considerato sui generis. In particolare, si considererà la dimensione sostanzialmente cattolica del medievalismo italiano, a fronte delle due proposte concorrenziali rappresentate dal futurismo e dal mito risorto di Roma antica.

TommasodiCarpegnaFaconieriTommaso di Carpegna Falconieri è ricercatore confermato e docente di Storia medievale a Urbino. Le sue ricerche vertono prevalentemente sulla storia di Roma, della Chiesa romana e dell’Italia centrale. Inoltre indaga il tema generale della testimonianza storica, soprattutto in relazione al falso e all’impostura. Attualmente si occupa dell’uso dell’idea di medioevo nella cultura politica contemporanea. Tra i suoi numerosi saggi e libri: Il clero di Roma nel medioevo (2002); Cola di Rienzo (2002); L’uomo che si credeva Re di Francia (2005); Medioevo militante (2011); I giacobiti a Urbino, 1717-1718. La corte in esilio di Giacomo III re d’Inghilterra (2013).