Padre Ferdinando Castelli
Padre Ferdinando Castelli

Il premio Bonura a padre Ferdinando Castelli

in Cultura

Il premio Bonura a padre Ferdinando Castelli

 

Padre Ferdinando Castelli

 

Per molti anni critico letterario del giornale scomparso il 14 luglio 2008.  Il premio, giunto alla sua terza edizione, quest’anno è stato attribuito a padre Ferdinando Castelli (nella foto), autorevole scrittore della prestigiosa rivista dei gesuiti “Civiltà Cattolica” nel corso della Tavola rotonda – moderata da Alessandro Zaccuri – sul tema “Lo spirito del romanzo. Narrativa e sacro oggi”. Nelle edizioni precedenti il premio è stato assegnato a Tzvetan Todorov, Goffredo Fofi ed Ezio Raimondi.

Giuseppe Bonura è nato a Fano, ha frequentato il liceo per poi trasferirsi a Milano dove si è imposto come critico letterario e scrittore tra i più arguti e perspicaci del mondo della cultura contemporanea.

Padre Castelli, in una intervista ad Alessandro Zaccuri – pubblicata su Avvenire  del 17 maggio 2013 –  dice: “Per me la letteratura non è solo stile, ma ricerca del senso della vita. Per adoperare la definizione di uno studioso che mi è molto caro, padre André Blanchet, direi che la letteratura è un’esplorazione dell’abisso”.

Risuonano nelle affermazioni del gesuita di Civiltà Cattolica le parole di Carlo Bo quando scrive della “Letteratura come vita” o la bella citazione di Volpini del suo amato Bernanos nel libro “La prudente ipocrisia”: “Io scrivo come soffro e non penso che ricordare che non si può fare a meno dell’amore e del sacrificio sia inutile anche se è fuori moda.”

Crediamo di essere tra i pochi fanesi e marchigiani che ancora ricordano Giuseppe Bonura, in questa occasione siamo forse i soli… E’ troppo frequente la dimenticanza di persone che hanno dato molto alla vita sociale culturale della nostra città. Un “appiattimento” sul presente che ci rende tristi per il chiacchiericcio quotidiano sulla stampa e sulle radio e TV quando potremmo essere orgogliosi di tanto passato e godere i frutti della bellezza e della sapienza che i nostri padri ci hanno sapientemente donato. A proposito: che fine ha fatto l’assegnazione della ”Fortuna d’oro” a fanesi che hanno illustrato la nostra città nel mondo? (Enzo Uguccioni)