Gianni Volpe i quadri di Fano I quadri delle Marche

Fano, 30 gennaio ore 17,30 I quadri di Fano, I quadri delle Marche di Gianni Volpe alla Fondazione Cassa Risparmio

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Fano, 30 gennaio ore 17,30 I quadri di Fano, I quadri delle Marche di Gianni Volpe alla Fondazione Cassa Risparmio

 

Gianni Volpe i quadri di Fano I quadri delle Marche

 

Le costruzioni marinare che questa ricerca descrive appartengono al vasto campionario dell’architettura popolare delle Marche. Vengono indagate a partire da Gabicce Mare fino a San Benedetto del Tronto,con un ideale collegamento alle architetture consorelle che ancora punteggiano tutta la costa adriatica.

Che le si chiami, a seconda degli idiomi locali, bílancion, quadri, lugerne,pésche o trabucchi, queste curiose attrezzature per la pesca da terra simili a palafitte presentano sulla piattaforma un casotto di legno circondato da un’incastellatura di tiranti e sostegni, con passerelle proiettate sull’acqua e sugli scogli.

Realizzate con un armamentario costruttivo fatto di materiali di recupero, con pali ed assi di legno, cavi e tubi di ferro più o meno corrosi dall’acqua e dalla salsedine, costituiscono un concentrato di tecnica sapiente, passata esclusivamente al vaglio dell’esperienza. Seppur sottoposte alle intemperie invernali ed ai cocenti raggi del sole d’estate, schiaffeggiate dalle mareggiate e dalla bora, sono l’habitat ideale per chi, per necessità o per passione, pesca con le gigantesche reti quadrate.

I due volumi, ricchi di documenti d’archivio, citazioni letterarie, disegni, dipinti e foto storiche, intendono mostrarle in tutto il loro fascino antico, per testimoniare al meglio e con affetto una storia ed una tecnica autenticamente popolari, antesignane del moderno fai-da-te, che merita tutta la nostra simpatia.

 

“I Quadri di Fano – I Quadri delle Marche” due preziosi volumi di Gianni Volpe presentati alla Fondazione CARIFANO di Fano

Abbiamo aderito con piacere, venerdì pomeriggio 30 gennaio, all’invito pervenutoci dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fano per la presentazione ufficiale dei due pregevoli volumi “I Quadri di Fano – I Quadri delle Marche” di Gianni Volpe nell’accogliente Sala di rappresentanza della stessa Fondazione. Il Presidente della Fondazione, dr. Fabio Tombari, ha introdotto l’evento presentando al folto ed attento pubblico (ha ringraziato in particolare le autorità, tra cui il comandante del porto di Fano ed i numerosi familiari del patriarca Sandro Rupoli), che ha letteralmente riempito l’ampio salone, gli ospiti- relatori al tavolo, l’architetto,designer e fotografo Gianni Volpe, autore della ricca ed utile ricerca documentaria ed artistica, il socio decano della Fondazione Sandro Rupoli ed il figlio Simone,nonché il prof. Alberto Berardi, vice presidente della Fondazione Carifano.

Quest’ultimo, per entrare immediatamente nell’argomento trattato nei due volumi [cioè la ricostruzione storica-documentaria di un elemento tipico delle coste marchigiane- le reti dette “bilance” oppure “quadri”- postazioni fisse per la pesca da terra presenti ed in uso nelle vicinanze dei moli e dei porti fin dal sec. XV], ha pescato proprio tra i suoi più cari ed indimenticabili ricordi d’infanzia le gioiose ed esclusive mattinate trascorse con amici ragazzini al Molo di ponente di Fano vicino alle affascinanti bilance-“quader” di forma quadrata- osservando con stupore poetico, a volte fino al magico tramonto sulle dolci colline fanesi, “un’esplosiva pioggia d’argento”, le reti piene di sardoni, passere, anguille, pesci ancora guizzanti e saltellanti, ben manovrate con maestria e sagacia da alcuni infaticabili pescatori. Il prof. Berardi per testimoniare il solido e lungo rapporto d’amicizia e di valori ideali che lo lega a Sandro Rupoli (peraltro abitano a pochi metri di distanza) ricorda con orgoglio la reciproca battaglia civile vinta facendo spostare nel volgere di circa un anno un cimitero già finanziato dalla Regione da un’area collinare d’incommensurabile bellezza paesaggistica da tutelare. Poi, per quanto riguarda l’argomento della serata, menzionando il mitico Raffaele Vagnini titolare del rinomato albergo-ristorante “Lanterna Azzurra” e concessionario di due “Quadri” da pesca fino alla fine degli anni Settanta, mette in risalto la sfida portata avanti con passione e determinazione dallo stesso Sandro Rupoli (affiancato dal cognato Mario Omiccioli e ben sostenuto dall’infaticabile Dante Volpini, Franco Gentili e Marco Arcangeletti) nel far ripristinare, dopo lo smantellamento delle pittoresche strutture per la pesca alla fine degli anni Novanta a causa del prolungamento dei moli e della sistemazione del porto turistico, 4 nuovi “quadri” sul nuovo molo di ponente, circa dieci anni fa, seppure modificati e realizzati con moderne tecnologie.

 

La presentazione

Essi rappresentano ancora il simbolo di Fano su cartoline e depliant turistici in giro per il mondo, anche se – a dire il vero,rimarca giustamente l’arguto relatore, tra il mare e la terra, tra Fano marittima e Fano terrestre, quasi fosse un mistero inspiegabile, non c’è mai stato un rapporto felice né un feeling solido e costante. Il coordinatore, a questo punto, passa la parola al poliedrico architetto e scrittore Gianni Volpe, nativo di Fossombrone ma ormai fanese d’adozione, il quale, lasciando scorrere a Simone Rupoli sullo schermo una cinquantina di slide- foto storiche- stampe-dipinti –disegni e documenti d’archivio che corredano ed impreziosiscono i due volumi, illustra ampiamente con dovizia di analisi e commenti l’utilizzo secolare fino ad oggi di questi marchingegni manufatti,detti anche trabucchi. Il pubblico attento e curioso ha potuto così via via ammirare, grazie alla complessa indagine storica e ricerca d’archivio realizzata in due anni da Gianni Volpe con la preziosa collaborazione di Sandro Rupoli e della famiglia, le immagini di questi casotti di legno,simili a palafitte, sorretti da tiranti e sostegni, con passerelle proiettate sugli scogli e sull’acqua, costruiti per necessità e passione dai “purtulòt” con tecnica artigianale e materiali di legno e di recupero, dal fascino autenticamente popolare, collocati sul litorale marchigiano, a partire da Gabicce – al confine tra Cattolica e le Marche segnato dal Tavollo- fino a Senigallia, Falconara, Torrette ed Ancona e da Civitanova a San Benedetto del Tronto. Al termine dell’applaudito contributo dell’attivissimo architetto Gianni Volpe, Simone Rupoli a nome del padre Sandro e di tutti i familiari presenti in sala ha voluto ringraziare il pubblico e la Fondazione Carifano, ricordando con visibile emozione e la voce frenata dalla commozione che sia l’evento della serata sia la pubblicazione, acquistata all’ingresso al prezzo promozionale di 10 € che andranno in beneficenza, sono espressamente dedicati al nonno, allo zio Mario, giornalista e mitico pescatore da poco scomparso ed al fratello Stefano, anche lui recentemente scomparso, legato al “quader” sul molo come ad un esclusivo regno privato.

 

Il porto

Dopo aver acquistato anche noi una copia della pregevole pubblicazione, stampata da Edizioni Sapere-Ubik di Senigallia, che Gianni Volpe ha gentilmente autografato con dedica, ci siamo resi conto che si tratta di due volumi davvero artistici ricchissimi di testimonianze storiche e di immagini iconografiche, racchiusi in una bellissima custodia sui cui lati, come sulle due copertine,è rappresentato uno schizzo del 1936 dell’artista Anselmo Bucci riproducente “un quader del porto di Fano”.

 

A cura di Vincenzo Prediletto