Poesie pasquali dalle missioni

in Agorà

 

Poesie pasquali dalle missioni

di Angelo Paoluzi

Mando alcune poesie dal mondo missionario (di cui ho una bellissima raccolta di testi a carattere religioso) sulla Pasqua, segnalandoti in particolare la preghiera di mons. Romero, scritta alla vigilia della sua morte. Per ultima (“come un aborto” direbbe San Paolo) allego quella, riveduta e corretta nella punteggiatura, che inclusi nel libro “Un canto nella notte mi ritorna nel cuore”.

 

Bozzetto per un canto di Pasqua

 

La terra è bella, e si vive
facilmente nella
terra della speranza.
preghiere sono esaudite. Dio abita
vicino
dietro la siepe.
Il giornale non dice una riga
sull’edificio della
torre. Il pugnale
non trova l’assassino. Egli
ride con Abele.
Il prato
non è ricusabile
verde come alloro. Nella
canna del missile fanno il
nido colombe.
Non sussurra impazzita la mosca
sul nastro mortale. Tutte
le vie sono aperte. Sull’Atlante
cadono le frontiere.
La parola è
comprensibile. Chi
dice sì, vuol dire sì, e
significa amo: ora e
in
eterno.
La collera brucia lentamente. La
mano del povero non è mai
senza
pane. I proiettili sono in volo
fermati.
L’angelo sta alla sera
sulla porta. Egli
ha un nome usato
e dice, quando muoio:
àlzati.

Rudolf Otto Wiemer in “Erzaehlt euren Kinder davon” (Parlatene ai vostri figli), raccolte da Anton Seeberf (Schwaben Verlag, Ostfildern 1998)

 

Tu sei resuscitato!

 

Oggi nulla mi impedirà di danzare
e la
terrra tremerà sotto i miei piedi!
Sono l’uomo della danza!

 

Oggi nulla
mi impedirà di suonare
e il mondo sentirà la mia musica: il mio tam-
tam… il mio balafon…
il mio gong…
la mia cetra… il mio
xilofono…
Oggi niente mi impedirà di cantare e l’umanità si
commuoverà!
Sono l’uomo della gioia di vivere!

 

Oggi…
Né la fame, né
la povertà, né la siccità…
Né la malaria, ne l’aids, né la guerra…

 

Né la banca mondiale, né l’FMI…
Oggi… Pasqua!!!

 

Niente mi impedirà
di lodarTi,
cantarTi, ballarTi!
Tu sei resuscitato e mi salvi!
Tu sei
resuscitato e mi fai vivere… sopravvivere!
Chi può danzare meglio di
me?
Chi può battere il tam-tam meglio di me?

 

Oggi, Signore, sulle
ceneri della mia vita, sugli scheletri
delle mie guerre e carestie,
sulle aridità delle mie siccità…Ti canto, danzo per i miei fratelli e
sorelle
che hanno perduto il canto e la gioia, il sorriso e la danza…

 

Perché Tu sei risuscitato!

 

Agwaelomu Etombo Mokodi (Zaire)
da Andare alle genti

 

Risuona Alleuia

 

Risuona tamburo, risuona.
Scandisci il ritmo
tamburo
dei miei antenati.
Risuona nei villaggi,
nei campi e nelle città,
fra
le pianure, sui monti
e nelle valli profonde.

 

Risuona tamburo,
risuona.
Appare l’aurora nel cielo.
Ecco la luce di un nuovo giorno.

 

Ecco la luce di Cristo Risorto.

 

Risuona, tamburo, risuona.
Sveglia
l’uomo nel campo,
alle menti addormentate
delle metropoli e dei
sobborghi
annuncia la libertà.

 

Scandisci il ritmo tamburo
dei miei
antenati.
Anima sconsolata
ritorna vigilante.
Rinati nella Pasqua

comincia per tutti
una vita nuova.

 

Scandisci il ritmo tamburo
dei miei
antenati.
Risuona dall’alto
delle colline, echeggia
sui muri, sui
fiumi
e sulle spiagge.
Dalle catene, il Signore
ha liberato il suo
popolo.

 

Alleluia, alleluia.

Lui sapeva la morte dell’uomo

 

Un alto
grido lacerò il silenzio, il cielo e il velo del tempio.
Mi precipitai
e vidi l’Uomo del grido:
era lì, inchiodato sulla croce;
con un ultimo
respiro reclinò il capo.
Lo supplicai piangendo: “Non lasciarci!

 

Coraggio, torna alla vita!”.
Ma l’Uomo continuò a morire.
Allora ho
riunito ai piedi della croce i senza-terra
con la loro fame; insieme
supplicammo:
“Sei la Speranza! Torna a vivere! Libera la terra!”.
Ma
l’Uomo continuò a morire.
Riunii anche i senza-casa col loro freddo;

vennero con prece comune: “Casa del Sole,
Casa del Mondo, torna a
vivere!”.
Ma l’Uomo continuò a morire.
Raccolsi bambini abbandonati,
donne,
neri, indios, malati di Aids,
gli esclusi, emarginati dal Terzo
Mondo.
Gridammo in coro: “Padre, Figlio, Fratello,
delizia dei nostri
occhi, rispondici!
Non morire più! Torna a vivere!”.
Ma l’Uomo continuò
a morire.
Allora ho chiamato anche il Primo Mondo,
e lui sapeva della
morte dell’Uomo
e d’una leggenda di resurrezione.
Infine accettò di
unirsi a noi.
Adesso c’eravamo proprio tutti a supplicare;
dal Nord e
dal Sud, dall’Est e dall’Ovest,
dalla città e dalla campagna, bosniaci,
serbi e croati,
israeliani e palestinesi, di tutte le razze e nazioni.

 

E quando schiodammo una mano,
poi l’altra… e i piedi, e lo togliemmo
dalla croce,
Lui aprì gli occhi, commosso,
disse: “Ecco, noi siamo i
Viventi!”.

p. Arnaldo De Vidi (da “Missionari saveriani”)

 

Pensieri pasquali

 

La Pasqua è un grido di vittoria.
Nessuno potrà mai
spegnere
quella vita che Cristo ha resuscitato
e che mai più la morte

 

e tutti i segni della morte e dell’odio
contro di lui e contro la sua
Chiesa
potranno vincere.
Cristo è vittorioso!

 

Ma com’egli fiorirà
in
una Pasqua di Risurrezione
intramontabile,
così bisogna accompagnarlo

 

in una quaresima,
in una Settimana Santa
che è croce,
sacrificio,

 

martirio;
e – com’egli diceva –
beati sono coloro
che non si
scandalizzano
della sua croce.

 

La quaresima, quindi, ci chiama
a
celebrare la nostra redenzione
in un difficile connubio di croce e di
vittoria.
E il nostro popolo oggi ne è convinto:
tutto l’ambiente ci
predica la croce.
Ma chiunque sia animato dalla fede
e dalla speranza
cristiana
sa che dietro questo calvario
ci aspetta la nostra Pasqua,
la
nostra Risurrezione.
Questa è la speranza
del popolo cristiano.

Mons. Oscar Romero
il 23 marzo 1980, vigilia del suo
assassinio (da Regina
Apostolorum)

 

Il Crocifisso risorto

 

Non è morto
la sua passione non
è finita
continua nello squallore, nella fame
nella sofferenza del
popolo di Malakal.

 

Eccolo nascerà nella povertà estrema
di una
capanna.
Eccolo in cerca di pane, di scuola,
di medicine che non si
trovano.
Eccolo in preda alla paura e all’angoscia
per i colpi
minacciosi dei cannoni e delle bombe.
Eccolo con il volto rigato da
lacrime amare
perché i legami più sacri sono stati spezzati.
Eccolo
accusato, insultato, torturato
da guardie imbestialite perché vedono

 

ancora vivo COLUI che hanno ucciso.

 

Non è morto.
Il nostro Cristo è un
CROCIFISSO e un RISORTO!
Questa è le Fede che vibra nel mio popolo
e ha
il potere di cambiare
il loro pianto in canto di gioia
il loro dolore
in danza di esultanza
la loro tragedia in un Trionfo Pasquale:
“Come
possono ucciderci?
In Cristo siamo già Risorti!!!!!”.

Sudan, Pasqua
1996 Sr Eugenia Busetti
(da Raggio, 2/1997)

 

 

 

Pasqua di Risurrezione

 

Vieni, Spirito spazza le tombe
ne
sia espulsa la morte
vi abiti per sempre la speranza

Tempo di agnelli
ed erbe amare
di mandorli in fiore e monsoni
di gonfiori su acque di
fiumi

 

Col suo bagliore un’ala di colomba
trasvola in questo mattino
del mese di Nisan
quando tutto è compiuto
dolore morte risurrezione

 

Da
questi giorni il Signore
mangerà con noi.

Angelo Paoluzi