Cappella Sistina e il Conclave
Cappella Sistina e il Conclave

Il Conclave di Angelo Sferrazza

in Costume

ANGELO SFERRAZZA | MERCOLEDI’ 13 MARZO | ORE 13.00

Il Conclave, resoconto di Angelo Sferrazza

 

Cappella Sistina e il ConclaveSeconda giornata di Conclave e seconda fumata. Con un po’ di anticipo, poco prima di mezzogiorno dalla cappella Sistina esce fumo nero.

I giornalisti, in Sala Stampa, pochi in verità, alzati appena gli occhi sui due enormi monitor che inquadrano il comignolo, riprendono a smanettare sui pc o la conversazione appena interrotta. Tutto previsto, routine.

Sono rimandate emozioni e previsioni, se la seconda fumata di questa sera (mercoledì) sarà ancora nera.

Da domani si può scommettere, la Sala Stampa si rianimerà e riappariranno quei sette, otto navigati “vaticanisti”, contesi dalle televisioni di mezzo mondo, che creano “opinione” e suggeriscono da sempre ai più giovani cosa scrivere.

Questo è il clima che si respira all’interno della SS, ovattata, silenziosa, ma anche scomoda, dove non si può lavorare, ma molto sapere e non solo dai puntuali, precisi e ormai famosi briefing di P. Federico Lombardi. E’ un mistero come e da dove giungono le informazioni e non solo grazie alle immense possibilità offerte dalle nuove tecnologie, come hanno dimostrato i lavori delle Congregazioni generali del Collegio Cardinalizio. Colpisce il gigantesco apparato informativo dispiegato.

Gli accreditati per l’evento sono quasi cinquemila, una cifra mai raggiunta. Le postazioni fisse due, una, la più vicina a San Pietro alla destra guardando il colonnato e l’altra in fondo a via della Conciliazione vicino a Castel Sant’Angelo e una miriade di telecamere a spalla a caccia di gente da intervistare. Per far fronte a questo esercito è stato allestito un Media Center collegato in video con la Sala Stampa, dove accedono solo i 450 giornalisti con “accredito permanente”, italiani e corrispondenti esteri. L’invasione è iniziata poche ore dopo l’annuncio della rinuncia di Papa Benedetto XVI, l’11 febbraio e aumenta di ora in ora. Questi giorni di pioggia creano non pochi problemi e fanno soffrire le migliaia di fedeli che sciamano da via della Conciliazione verso la Piazza san Pietro in attesa della fumata e poi ritornano indietro in attesa della prossima. E’ una folla che merita di essere guardata, lo specchio della cattolicità universale, lingue, colori, abiti e non solo dei religiosi e delle religiose e che è lì perché crede, con la semplicità dei puri di spirito. Senza far torto a nessuno, dopo alcune ore in Sala Stampa, dove il tasso di cinismo è alto, è consolante infilarsi nel fiume di gente che sarà qui di nuovo in serata per la prossima fumata. Angelo Sferrazza