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    Mario Puliani con la moglie Angela Vitali (Fano 2008)
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    Mario Puliani con secondogenito dei quattro figli, Marco (Fano, 2009)

Ricordo di Mario Puliani

in Agorà/Città

La cosa più bella è la libertà​

Mario Puliani, classe 1920, si è spogliato di un costume a lui non più confacente.

La senescenza, anche questa, malattia, non aveva spento le sue passioni e la sua capacità di dare sempre senso alle cose che faceva.

Ha maturato il suo amore per la politica nella edicola della madre, dove trascorreva le giornate a leggere i quotidiani di tutto il mondo.

La guerra ha rafforzato in lui la convinzione della necessità della realizzazione della persona e della inattitudine della violenza a generare alcunchè.

E’ stato, infatti, deportato, dopo l’armistizio del 1943, dalla Grecia sino in Germania, però amava raccontare la sua vita per quello che aveva fatto e non per quanto era stato costretto a subire.

Ha lasciato Fano insieme ad Angela, morta due mesi prima. A sua moglie ha sempre riconosciuto l’importanza del suo impegno per la famiglia. (E.M.)