La bella principessa di leonardo

NATALE A URBINO – I presepi di Pippi Balsamini

in Costume

Natale a Urbino

Pippi Balsamini presepio

Natale a Urbino con “Le vie dei Presepi” inizia il 6 dicembre 2014 nella rinnovata XIV ed. della Pro Urbino, accanto a tante altre iniziative del Comune: “Le conferenze dell’Avvento. Momenti dell’Eterno” presso la Scuola del Libro di via Bramate; le “Scene rinascimentali”, ambientazione presepiale, ispirate agli affreschi dei Salimbeni a cura dell’A.R.S. in via Barocci; la mostra de “La Bella Principessa” di Leonardo nella Sala del Trono del Palazzo Ducale; “L’Adorazione dei Magi” del Tintoretto nell’Oratorio di San Giuseppe; una retrospettiva “Amarcord Tonino Guerra, tra Poesia e Polis” nelle Sale del Castellare; la mostra fotografica, “Pilgrimage”, di Matteo Basile all’Orto dell’Abbondanza; il Presepe vivente rinascimentale, Festa del Duca d’inverno a Palazzo Nuovo in piazza della Repubblica. La rassegna digitale sarà articolata anche con testi poetici. Iniziamo con una nota della scrittrice Germana Duca Ruggeri ed una immagine del misterioso e inedito – fuori Urbino – artigiano di racconti visivi natalizi, Pippi Balsamini, che espone il “suo” presepio nella cappella di Porta Lavagine, la chiesina di Sant’Anna – Maria Angelorum.

 

Arte in festa

 

 

Il racconto spirituale di Pippi Balsamini

FIGURE CHE FANNO PENSARE

di Germana Duca Ruggeri

Nelle “due stanze tutte per sé” della chiesina in disuso di Sant’Anna – Maria Angelorum, presso Porta Lavagine, Pippi Balsamini ha raccolto le scene salienti della vita di Gesù.

Lo ha fatto accordando il suo talento con le tradizioni artistiche e artigianali della città, attraverso un lavoro manuale che fonde cultura e ricchezza espressiva.

Il suo racconto per figure ha lo stesso fascino delle vicende narrate nei Vangeli: la Natività, innalzata al centro della scena, è la visione del Progetto che si compie. Ne è partecipe la corte federiciana, in ascolto di un oratore somigliante a quello visto in Giusto di Gand.

Progetto che si compie, nel medesimo spazio, è il Cristo al muro, giustiziato sopra la prostrazione della Maddalena. Di fianco a Lui, sta la grandezza della Madre addolorata, che apre le braccia alla speranza, legando insieme, in un cerhio d’oro, il peso della croce e lo stendardo della Resurrezione.

Queste figure immobili, in viaggio verso il mutamento, trovano unità nel Redentore, trionfante sull’angelo della morte, che ha occhi infernali, di brace. Il Risorto sovrasta, librato nel candore, il varco che immette alla nicchia della Deposizione, dove il Corpo inerme suscita un sentimento di profonda solitudine. Che sembra espandersi, grazie all’inventiva dell’artista, anche sul fondale, fra i riverberi del rame con cui egli ha creato la cometa che si inabissa e i raggi del sole che sorge.
Nelle assonanze con certe figure di Piero della Francesca, questo presepe sembra interrogarsi, e interrogarci, sul valore dell’eternità e del tempo, chiamato in causa da tanti dettagli che, nel percorso serrato e stringente, il visitatore potrà cercare da sé. O trovare già sulla soglia, come la fontana-orologio solare (riduzione di quella posta al centro del giardino pensile, a Palazzo Ducale), carica di valore simbolico.

 

ArnaldoBalsamini2006

ArnaldoBalsamini - presepe

 

La fusione di arti e tecniche, dispiegata in questi interni, trova compimento nella miracolosa sicurezza dell’impostazione teatrale scelta dall’artista per comporre il suo Presepe. La forza che regge le figure e gli elementi scenografici in cui sono inserite è tale da sembrare un pretesto per costruire architetture di luce. Simili a quelle che egli, quando non restaura o non scrive versi in dialetto nel suo laboratorio, può osservare fra le mura di Urbino, la città-Natale, la mèta privilegiata di una vita, per anni trascorsa altrove.

Germana Duca Ruggeri

 

LA GRAZIA CI ATTENDE

di Germana Duca Ruggeri

 

PICCOLO ORATORIO

– Il Bambino è atterrato sulla cometa
con la sonda Rosetta
– E’ abbandonato a se stesso
– L’hanno salvato dal cassonetto
– E’ stato strangolato
– Si è liberato dalle grinfie di Erode
– E’ sotto le macerie, incolume
– Siede desolato lungo la via
– Aspetta i doni sotto l’albero
– Si imbarca verso l’ignoto
– Sbandiera la sua bellezza
– Respira veleni, vede la guerra
– Sogna giorni felici e pane e amici
– Guarda insieme a noi il tizzo della stella
– Dice: non è mai tardi per credere ai prodigi

 

 

PICCOLA LUCE

 

Sapessi com’è bello la mattina
quando inizia la luce. Se ti alzi
prima del sole, vedessi com’è.

 

C’è un chiarore forte che lentamente
scende dal cielo e dà colore ovunque,
all’acqua, alla terra, al respiro.

 

Sentissi com’è vero il brivido
che muove foglie e svariate erbe.
E che eco viva, gioia, in quegli spazi.

 

 

LA NOTTE NATALE

Il giorno è grigio, si spegne.
Dentro di noi e intorno
non si vede lume, stride l’inverno.

 

Ma, brillante come uno specchio,
ecco che arriva la notte natale
del Bambino Gesù, l’Eterno.

 

Come si può proprio adesso aver paura?
Siamo noi la greppia, la cometa, la croce
e la delizia. Sembra senza fine la sua via.

 

Andiamo, andiamo, inizia presto il giorno nuovo.
Tutti abbiamo una grazia che ci attende;
e quel tesoro, state sicuri, non si può rubare.

 

Germana Duca Ruggeri

 

Germana Duca Ruggeri anconetana e urbinate pone nella poesia le ragioni del cuore e dell’umanità, procede con l’incalzare delle domande e con i segni della preghiera. Propone per il Natale 2014 tre poesie che si abbracciano. Ha curato la pubblicazione di testi dialettali con foto inedite per “reinventare la vita” della città dell’artista-artigiano Pippi Balsamini e la sua plaquette, “Poesie”, Urbino, 2014.

 

NATALE SULL’ADRIATICO

di Fabio Maria Serpilli

 

*L’ALBERO DE NEVE

In inverno
fiuriva l’albero de neve
al zilenzio seguitava
el lamento dei viulini…
de matina un gijo era la tera
nun c’era più un penziero
che pesava
legero
sula tera el cielo

 

** PRESEPIO

Chiesa dei frati tanti ani fa
su na colina el canpanile
di-din, din don da
Tempi scurdati la vita mia
mai stata rica mai stata bela
però a Natale, chiesa dei frati
che bel sognare dentr’al presepio
canti de pegure e de pastori
rumori d’aqua, schiopi de troni
e po’ de note: mama che note!

 

Fabio M. Serpilli

 

Fabio M. Serpilli, presidente dell’Associazione Versante, propone due poesie in neodialetto anconetano da il suo “I luoghi dell’anima”, peQuod, Ancona, 2002.

 

Nevicata - Paolo Del Signore

 

Paolo Del Signore, “nevicata”, tecnica mista, cm. 29×31, 2014.

La scenografia urbana notturna, che può essere un’attesa del Natale a Fano, è dominata da elementi che rivelano profili, edifici, dettagli, sagome che creano un mondo quasi magico, un mondo favoleggiante che si meraviglia nell’incanto di una nevicata. In questo mondo magico e fatato gli elementi possono creare tra di loro, un gioco surrealista misterioso e divertente. Accade così che la luna possa confrontarsi e moltiplicarsi in paesaggi che vivono uno dentro l’altro . Capita che diverse prospettive convivano senza scontro: sottinsù di palazzoni infiniti contro l’orizzonte di una città quasi infantile, che vive delle sue finestre luminose. Quale sarà la vera città? Tutte, essendo il risultato di un collage di tanti occhi diversi su un mondo unico, l’espressione della varietà del mondo attraverso la varietà degli occhi di chi lo vive e di chi vuol sognare. Quando arriverà il Natale? L’opera sarà presto esposta presso la sede centrale di corso Matteotti della BCC di Fano.

 

 

Luci di Natale - Gianluigi Bellucci

Gianluigi Bellucci, “Luci di Natale”, graffito su zinco ed acrilico, cm 27×27, 2014.

Nell’opera il blu di Prussia domina lo zinco acidato in acquatinta: Gianluigi Bellucci, docente di Editoria d’arte nella Scuola di Grafica dell’Accademia di Belle Arti di Urbino, compie un gesto sicuro di esito magico, di spiritualità segreta.

 

 

Natale - Giovanni Turria

Giovanni Turrìa, “Viaggio di Natale”, xilografia a colori, 246 x 172, 2014.

Un augurio di Natale per la Collezionista Madame Maria Rosa Bettini: una xilografia a quattro colori, rivolta al paesaggio dell’autostrada nel viaggio Vicenza-Urbino, che l’autore vede con l’occhio di sbieco nel tornante della Romagna verso le Marche. L’opera accompagna il testo “Mi piacerebbe che ogni volta fosse domenica” di Roberta Pertegato, per i tipi de L’Officina di Vicenza.

 

 

Gessaroli

Oliviero Gessaroli, “Paesaggio dell’anima”, tecnica mista, mm. 117 x 170, 2014.

Oliviero Gessaroli, urbinate, direttore di “ViVarte”, animatore della Mostra Arte in Festa, Consorzio Urbino, 11 dic. – 11 gennaio,2014, propone un paesaggio natalizio di luci dei colli urbinati in un delicato pastello con penna e matita. Sta preparando un nuovo fascicolo di “ViVarte”.

 

 

Murasecchi Natale

Gianluca Murasecchi, “Reticolo di situazioni”, bulino, mm. 190 x 130, 2014, 40/48.

Gianluca Murasecchi, romano e umbro, docente all’Accademia di Belle Arti di Urbino, propone per il Natale un’opera impegnativa: un bulino stampato con inchiostro d’argento su carta nera che vive la suggestione di un fatto storico attraversato dal poeta Marco Vitale, “Di quell’inverno del ’56”, per Quaderni d’Orfeo, 15, Coll. Assolo, di Merate con questo testo: “Di quell’inverno del ’56 / resta una piccola colomba // resta un filo di polvere / sul bianco di quel panno // le ali aperte non stanno”.

 

 

Fontanoni Gemignani

 Alessandra Geminiani e Antonio Fontanoni, “Natale 2014”,digitale, s.n., 2014.

Da alcune decine di anni Antonio Fontanoni e Alessandra Geminiani spediscono i loro biglietti di Natale agli amici, singolarmente o in coppia, disegni o acquerelli, serigrafie o digitale, come oggi. Sono spesso legati al territorio, i loro “paesi dell’anima”, per usare un’espressione cara a Carlo Bo, rinnovando la passione per il paesaggio e per la gente che vi abita. Quest’anno il titolo del biglietto d’arte è “Raffaello – Madonna col bambino e Valle Avellana”, un luogo molto frequentato da loro lungo la vallata del Foglia.

 

 

Nuovo Grande Evento

 

Riccardo Piccardoni, “Nuovo Grande Evento” olio su tela, cm 110×100, 1988.

Inattesa ed Inaspettata, così, all’improvviso dagli angeli del cielo viene annunciata la “nuova novella”. In una periferia più o meno storica ma con persone di oggi incredule e stupite che scendono sotto casa per vedere e capire quello che sta accadendo. Questo pretesto mi è servito per ideare e realizzare un’opera
pittorica per indagare come ognuno di noi avrebbe oggi reagito di fronte ad un fatto così straordinario ed unico. L’opera di discreta grandezza, sia per i contenuti linguistici che tecnici, attrae l’osservatore e lo pone nella condizione immaginaria di entrare nella scena stessa per poi essere in grado di esprimere il proprio pensiero.

 

 

Raimondo Rossi Natale 2014

Raimondo Rossi, acquerello, 2015.

Con Raimondo Rossi da Natale all’Epifania, con la Sacra Famiglia in fuga, in cerca di un luogo dove salvarsi, dove essere accolti, come i pellegrini d’oggi diseredati della propria patria.