PAPA FRANCESCO ALLA GREGORIANA – 10 aprile 2014
di Angelo Sferrazza
La chiarezza di Papa Francesco, specie se parla ai “suoi”. L’incontro giovedì 10 aprile, con la Pontificia Università Gregoriana, il Pontificio Istituto Biblico e il Pontificio Istituto Orientale
Una delle doti, tantissime, che Papa Francesco manifesta sempre, è la chiarezza del suo parlare, la sua oratoria diretta. Non ha bisogno di mediazioni e tanto meno di analisi, approfondimenti e soprattutto di interpreti interessati. Giovedì scorso Papa Francesco ha ricevuto in udienza le Comunità della Pontificia Università Gregoriana, del Pontificio Istituto Biblico e del Pontificio Istituto Orientale, istituzioni riunite in Consorzio da Pio XI nel 1928 ” a disposizione del Romano Pontefice, Vicario di Cristo in terra”. Un pool di cultura e saperi immenso! Le tre Istituzioni sono affidate alla Compagnia di Gesù. Il Papa era fra i “suoi” e poteva parlare con maggior chiarezza e lo ha fatto, usando termini non abitualmente ascoltati in un intervento papale. Non si è lanciato in lodi e ringraziamenti per quanto le tre istituzioni fanno, ma ha indicato obbiettivi e finalità nuove. ” C’è un passato e c’è un presente” ha detto il Papa ” ci sono le radici di fede … ma c’è l’ “oggi” ecclesiale … c’è il cammino attuale di questa Chiesa che presiede alla carità, al servizio dell’unità e dell’universalità”. Le tre Istituzioni si basano sulle ” varietà delle vostre Chiese di provenienza, delle vostre culture … ricchezze inestimabili … aperture … all’orizzonte della cattolicità”. Poi una sintesi del pensiero di Francesco: ” in questo orizzonte c’è la dialettica fra centro e periferia … secondo la logica di un Dio che giunge al centro partendo dalla periferia e per tornare alla periferia”. Poi il Papa entra, con tutto il rispetto che Gli si deve, a “gamba tesa” su temi complessi e difficili. Come deve comportarsi un teologo oggi? ” La filosofia e la teologia permettono di acquisire le convinzioni che strutturano e fortificano l’intelligenza … tutto questo è fecondo solo se lo si fa con la mente aperta e in ginocchio. Il teologo che si compiace del suo pensiero completo e concluso è un mediocre … e il teologo che non prega e che non adora Dio finisce affondato nel più disgustoso narcisismo”. Mediocre e disgustoso narcisismo, parlando di teologi suona nuovo.! E poi concludendo e rivolgendosi a tutti Papa Francesco ha detto ” I vostri istituti non sono macchine per produrre teologi e filosofi; sono comunità in cui si cresce … “. Un’altra lezione di Papa Francesco. Ne arriveranno altre. (Angelo Sferrazza)