FANO, Alba Rossa, martedì 27 agosto 2014
Martedì 27 agosto p.v. saranno settanta anni che la nostra città è stata liberata dall’occupazione nazifascista. Quella mattina del 1944 con l’arrivo delle truppe militari alleate precedute dai polacchi della divisione Carpazi, e con il contributo delle formazioni Partigiane, i tedeschi in compagnia dei fascisti scappavano già verso nord, e i nostri concittadini poterono tornare lentamente alla ripresa della città e della libertà. Cosi recitava la prima parte di un manifesto pubblicato dal comitato di liberazione nazionale di Fano affisso pochi giorni dopo:
Fano saluta l’alba della sua nuova vita; dice la sua gioia e la sua riconoscenza agli angloamericani, che in fraternità d’armi e di cuori col Corpo di Liberazione italiano, con le Brigate Garibaldi delle Marche, coi Gruppi d’azione Patriottica e con tutte le altre organizzazioni attivistiche – hanno posto termine alle sofferenze e alle ansie di una intiera popolazione e aperto la via alla nostra rinascita esulta ai successi della gloriosa Armata Rossa; rivolge un pensiero reverente ai Caduti della lotta Antifascista e della lotta Partigiana, che hanno dato il sangue alla Patria.
L’Anpi, oggi, tiene a dire, che questa memoria è intatta, nel ricordo di coloro che ci hanno lasciato, durante il periodo fascista e nel ricordo di partigiane e partigiani che hanno perso la vita allora e dei tanti antifascisti che l’hanno perduta nei campi di concentramento e di sterminio. La coltiviamo questa memoria, con attenzione e cura, ma non vogliamo che sia privilegiato il ricordo pur vigile, rispetto alla conoscenza ed alla informazione, cioè alla vera memoria, che non può più essere fatta di soli riti e celebrazioni. Allora, non solo corone ai cippi ed alle lapidi, presenti in tutte le date che non possono essere dimenticate, ma cercando di implementare la riflessione e la conoscenza, soprattutto con i giovani, ai quali ben pochi insegnano e spiegano cosa è avvenuto in quegli anni, che cosa è stato il fascismo, che cosa è stata la Resistenza. Con dispiacere e rabbia dobbiamo dire che il fascismo non è affatto morto, anzi i rigurgiti di questi ultimi mesi ci indicano la strada da perseguire come anpi, quella di insistere sulla diffusione della cultura antifascista a tutti i livelli di cittadinanza:
In questi giorni abbiamo avuto il piacere di conversare con un Partigiano fanese, una testimonianza viva, una delle poche rimaste, che ringraziandoci per l’impegno e per quel che facciamo nell’anpi, ci disse con la saggezza dei suoi 92 anni, che fu ottima la scelta operata dal congresso nazionale del 2006, che causa la perdita continua di compagne e compagni tanto amati e conosciuti ha fatto sentire la necessità di utilizzare meglio le energie residue, aprendo il tesseramento agli antifascisti che si riconoscono nei valori della Resistenza e quindi della Costituzione Repubblicana. Questo ha permesso a molti giovani democratici ed antifascisti di poter entrare nell’associazione e portare il loro contributo. (Fano conta oggi 130 iscritti, di cui il 30% sono donne, ed oltre il 25% giovani tra i 18 ed i 25 anni). Stefano, questo il nome del Partigiano, lamenta la disinformazione che c’è e la scuola che non fa il suo dovere fondamentale, che è quello di aiutare a crescere dei veri “cittadini” che guardano al presente ed al futuro, ma restano ancorati ad un passato che conoscono e sul quale riflettono.
La quarta edizione di alba rossa,dal 25 al 27 agosto ricorderà tra l’altro alcuni uomini che furono simbolo della nostra Liberazione, partigiani sia bianchi che rossi perché la Resistenza ed il corpo di liberazione nazionale videro la partecipazione di donne e uomini appartenenti a partiti politici di diverse ideologie, ma accomunati da un unico intento, quello di liberare il Paese dall’oppressione fascista e tedesca.
Ora e sempre Resistenza!
Paolo Pagnoni, presidente anpi sez. Leda Antinori Fano
La presentazione pubblica di libri, cicli di film, incontri con magistrati, filosofi, uomini di cultura, docenti universitari, giovani registi cinematografici e di teatro, oltre alle numerose associazioni di cittadinanza attiva, hanno costituito in questi 36 mesi di vita della sezione Leda Antinori il pane quotidiano dell’ANPI fanese, che lavora per ricostruire e difendere la memoria partigiana e il suo ruolo determinante nella storia della seconda guerra mondiale, nel corso intero dell’ anno, rendendo date come il 25 aprile ed il 27 agosto non mera retorica, ma impegno costante per 12 mesi. Profonda e doverosa anche la nostra attenzione alla politica odierna, che conferma insostituibile il ruolo dell’ANPI e della nuova Resistenza dei Partigiani del terzo millennio, alle scelte spesso discutibili e poco democratiche e “costituzionali” dei nuovi esecutivi governativi a tutti i livelli.
Perché il lavoro svolto fosse più efficace non potevamo che essere presenti nelle scuole, e grazie all’impegno ed alla collaborazione di tanti e tante insegnanti pazienti, preparati e volenterosi abbiamo iniziato un percorso sulla cultura della memoria e dell’antifascismo nelle scuole medie inferiori , parlando insieme ai ragazzi ed ai loro docenti di un periodo storico, quello della Resistenza, troppo spesso trascurato dai programmi ministeriali, partendo dalla data del 27 agosto 1944, che quest’anno ci porta a festeggiare il settantesimo anno della Liberazione di Fano.