Urbino, 5-6 dicembre, Salvatore Settis per le Lezioni Urbinati 2013 della Fondazione Carlo e Marise Bo
Urbino. 5-6 dicembre ore 17 e ore 11. Salvatore Settis su ” dell’arte classica” all’Aula Magna del Collegio Raffaello, secondo piano ascensore, per le Lezioni Urbinati 2013 della Fondazione Carlo e Marise Bo. Dal 2003 si rinnovano questi grandi appuntamenti culturali dell’Università. L’ultima volta a Urbino Settis presentò la sua denuncia “Paesaggio Costituzione cemento” (Einaudi) nella Sala del Trono del Palazzo Ducale il 28 gennaio 2011 per il Centenario di Carlo Bo.
Il tema dell’arte classica è affascinante e inquietante come la battaglia per l’ambiente.
Finiranno i musei dell’arte antica? Non è più questione della querelle fra gli antichi e i moderni ma di capire che ci si salva con uno stile di vita.
Il programma delle lezioni:
Lezioni Urbinati 2013
Salvatore Settis
Destini dell’arte classica
1. La metamorfosi del gusto
2. I musei d’arte antica
Aula Magna
Dipartimento di Studi Internazionali
Storia Lingue Culture
Collegio Raffaello,
Piazza della Repubblica 15, 2° piano
Urbino, 5 – 6 dicembre 2013
Giovedì 5 Dicembre 2013, ore 17
Saluto di Stefano Pivato
Presidente della Fondazione Carlo e Marise Bo
Saluto di Vittorio Bo
Direttore Scientifico della Fondazione Carlo e Marise Bo
ore 17.30
Prima lezione
Destini dell’arte classica
1. La metamorfosi del gusto
Nella prima grande storia dell’arte antica, pubblicata da Winckelmann nel 1764, si fissarono le coordinate culturali che, anche attraverso l’arte neoclassica, fecero della classicità greco-romana la misura suprema del gusto nell’Europa colta, e contribuirono a fare della civiltà greca e romana l’asse portante dell’educazione delle élites. Nel corso del Novecento, tuttavia, nuovi pensieri e nuove scoperte portarono a modificare profondamente i parametri di giudizio che Winckelmann sembrava aver fissato per sempre. Tre punti verranno affrontati in particolare in questa lezione: il rapporto fra originali greci e copie di età romana; la scoperta della policromia dell’antica scultura in marmo; infine, l’irruzione sulla scena di un gran numero di bronzi greci. Queste nuove scoperte, che allontanano l’arte antica dall’immagine che ne aveva forgiato Winckelmann, la renderanno più vicina alla sensibilità del nostro secolo?
È intorno a questa domanda che verrà costruita questa lezione.
Venerdì 6 dicembre 2013, ore 11
Seconda Lezione
Destini dell’arte classica
2. I musei d’arte antica
L’istituzione – museo ha una vita molto breve (meno di tre secoli); ha avuto una data di nascita, e potrebbe avere una data di scadenza, visto che i sintomi di crisi non mancano.
I musei di arte antica (greca e romana) sono forse il punto più sensibile di questa crisi, e non è per caso: perché l’istituzione – museo nacque come evoluzione delle collezioni messe insieme da principi, papi, cardinali, dotti, mercanti; e queste collezioni furono al principio collezioni di sculture antiche.
Fu per impedirne o rallentarne l’esportazione che nacquero le prime norme di tutela, a Roma e più tardi a Napoli e altrove; e i musei ebbero una funzione insieme educativa, civica e patrimoniale. Ma che cosa accade oggi, con il calo di attenzione per la cultura classica? Che cosa accadrà domani, via via che la cultura greca e latina si allontanano dall’orizzonte culturale della nostra società e restano confinate a ristretti gruppi di specialisti? Quale sarà la funzione dei musei di arte classica nel futuro? Diventeranno, come sempre più spesso accade, l’immobile, passivo scenario di mostre di arte contemporanea?
O sapranno trovare una nuova strada, e quale?