Fanocittà | Festival Digitale Valerio Volpini e la Resistenza, 25-31 luglio 2013
Postfestival: FESTIVAL DIGITALE “Valerio Volpini e la Resistenza”
Resistenza e gioventù portano la speranza
di Giovanni Volpini
Colpisce e dispiace la disattenzione, e forse non è sbagliato dire dimenticanza, con cui i mezzi di comunicazione e il pubblico dibattito hanno trattato il 70° anniversario della caduta del fascismo.
Complici, certo, le distrazioni di una situazione politica sempre sull’orlo del precipizio e di una crisi sociale, economica e morale da cui la società italiana non sembra riuscire a liberarsi.
Ma anche se non ho mai amato le dietrologie, viene forte il sospetto che non accada per caso e che ci sia una diffusa intenzione di sminuire e relativizzare il ricordo della Resistenza proprio nel momento in cui gli ultimi testimoni oculari vengono meno. Esemplare, da questo punto di vista, lo studiato esercizio linguistico della sostituzione della parola “Resistenza” con la locuzione “guerra civile”, che mettendo le parti in gioco sullo stesso piano, ne cancella sottilmente le differenze e annulla ogni significato morale.
Sono quindi particolarmente grato a Gastone Mosci, per avere dato vita a questo Festival Digitale – Valerio Volpini e la Resistenza, che ripropone con un ritmo incalzante ricordi, documenti, analisi di quei giorni che hanno segnato lo spartiacque fra il regime fascista e un futuro carico di promesse ma da cui si era ancora separati da dolori, lutti e distruzioni.
Leggere –o rileggere- le testimonianze di chi ha vissuto in prima persona quegli eventi mettendo talora in gioco la propria vita, spesso di ragazzi di vent’anni o anche meno, crea una emozione fortissima se solo si prova ad immedesimarsi, e il ricordo corre a mio padre che mi raccontava che dopo avere visto la morte in faccia nulla gli avrebbe fatto più veramente paura; e non si riferiva tanto all’aspetto emotivo quanto al piano etico: se ancora ragazzo hai trovato la forza d’animo per combattere il Grande Male, nessun piccolo male che incontri poi riuscirà a metterti in soggezione.
Il Festival Digitale andrà preservato e valorizzato, sia perché tanta ricchezza non si può apprezzare appieno in pochi giorni, sia perché certamente servirà come punto di riferimento per approfondire la conoscenza, in una prospettiva fanese e locale, di quel periodo storico.
Giovanni Volpini, 30 luglio 2013