Premio Giornalistico Valerio Volpini
Premio Giornalistico Valerio Volpini

12. POST FESTIVAL DIGITALE “VALERIO VOLPINI E LA RESISTENZA” 14 marzo 2014: PREMIO VALERIO VOLPINI

in Festival Digitale Valerio Volpini e la Resistenza - Fanocittà

12. POST FESTIVAL DIGITALE “VALERIO VOLPINI E LA RESISTENZA”:

PREMIO GIORNALISTICO VALERIO VOLPINI

  Premio Giornalistico Valerio Volpini

 

1 – LA CULTURA NELLA RESISTENZA COME ARMA DI LOTTA (1/3)

di Angelo Paoluzi

In saggi e articoli sulla narrativa e sulla poesia della Resistenza Volpini esprime l’opinione che “al di là delle specificazioni estetiche… la letteratura europea non è stata estranea alla vittoria della ‘natura umana offesa’ e della ‘civiltà’ contro una
delle più nere e folli perversioni dei tempi: il nazifascismo”. L’analisi di Volpini volava alta, come del resto alto era il suo interesse per gli esiti culturali della guerra di liberazione: lo dimostra l’antologia, in collaborazione con Elio Filippo Accrocca, dedicata nel 1955 alla poesia della Resistenza, uno dei migliori prodotti letterari (forse ineguagliata nel suo genere) sull’argomento.

 

Le due fasi di opere sulla Resistenza

Volpini ha operato in una stagione nella quale si sono succedute due fasi. Nella prima c’è stato un fiorire di opere narrative quasi “esplose” dopo un’esperienza, quella della guerra partigiana (1943-1945), che ha marchiato una generazione. Non sempre e non tutti sono stati – come lui stesso ha notato in numerose occasioni e recensioni – tra il ’45 e il ’70 prodotti di eccellenza, ma con non pochi risultati che restano nella storia delle nostre lettere, da Calvino a Fenoglio, da Meneghello a Petroni, da Montesanto al ritrovato Silone, da Cassola alla Viganò (l’elenco completo è peraltro molto più lungo di questa sommaria registrazione).

 

La ricerca storiografica e memorialistica

Nella seconda fase hanno prevalso la ricerca e la saggistica, l’analisi degli avvenimenti storici, l’approfondimento delle tematiche, il recupero di argomenti (come quello dei militari italiani nei Lager tedeschi) che erano stati un po’ trascurati in precedenza. Insieme con il contributo della memorialistica, diciamo, individuale, con raccolte di lettere, diari, testimonianze, di ricchezza non minore rispetto alle opere di creazione letteraria. A partire dalle Lettere di condannati a morte della Resistenza, in Italia e in Europa, cui Volpini ha dedicato commossi tributi.

Un settore, quello della letteratura della Resistenza destinata ai ragazzi, è rimasto marginale per Volpini. Non sarebbe sfuggito alla sua sensibilità di educatore e maestro se fosse stata più ricca la produzione: attorno a una trentina di libri nell’oltre mezzo secolo che va dal 1945 al 1999, con una buona metà di tipo memorialistico. A partire invece dagli inizi del millennio, quindi in appena una dozzina d’anni, c’è stata una più intensa fioritura, una sessantina di opere per ragazzi prevalentemente di natura narrativa e didattica, contemporaneamente a una ripresa della produzione letteraria, diciamo adulta, che ha per argomento quel periodo della nostra storia. Sarà il tema del secondo articolo di questa serie.

Angelo Paoluzi (1 – continua)

 

 

2. L’ESTATE DEL 1944

di Valerio Volpini

 

Fano. Mi è stato fatto avere il volume di Giovanni Santarelli, “La battaglia di Filottrano (30 giugno – 9 luglio 1944), Edizioni Errebi, Filottrano di Ancona. Sin dalla lettura delle prime pagine sono entrato nel clima di quei giorni di mezzo secolo fa, essendo stato, nel resto della guerra di Liberazione con i protagonisti per i quali il nome di Filottrano del Musone e di Cingoli erano ricordi accesi di rischi e di morte.

Si era annunciata un’estate particolarmente secca e chi (come me nella Resistenza) era nelle retrovie delle armate tedesche era costretto a non muoversi: così i giorni non passavano mai. Quanti sacrifici su quelle colline e quanti commilitoni e compagni vi conobbero la fine. Mi capita di leggere spesso lapidi che ricordano i paracadutisti della “Nembo” e gli arditi del IX reparto “Col. Moschin”. Anche quella fu Resistenza.

Santarelli ha fatto un egregio lavoro cercando le fonti delle dieci giornate, facendosi raccontare i fatti dai concittadini, dai soldati alleati e italiani, oltre che dai tedeschi, e illustrando con un bel corredo di foto il volume. Ho confrontato queste pagine con i racconti di chi aveva partecipato agli scontri. L’autore, senza cadere nell’apologia, ricorda episodi di coraggio sino alla spavalderia o la paura della popolazione rifugiata negli scantinati.

Ho chiuso il libro con gratitudine per Santarelli che ha rinverdito i fatti della giovinezza di una generazione. La storia è fatta della “memoria dei piccoli luoghi”.

1994

(in “Famiglia Cristiana”, 24/1994)

Valerio Volpini

 

 

3.Il nuovo amico

Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro

Fondazione Cassa di Risparmio di Fano

PREMIO GIORNALISTICO “VALERIO VOLPINI” IX EDIZIONE, Fano 9 aprile 2014 ore 9,00 Aula Magna Liceo “Torelli”, via Kennedy 30

a Padre Maurizio Patriciello, La Voce della Terra dei Fuochi

 

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